cearl life  

 

Stato dei lavori
Dicembre 2002


La nascita dei bilanci ambientali CLEAR-LIFE
di Ilaria Di Bella

 

Com’è strutturato il bilancio ambientale di un comune o di una provincia? Quali dati contiene? Come deve essere per diventare uno strumento nelle mani degli amministratori locali?
A queste domande risponde un documento appena prodotto nell’ambito dei workshop del progetto CLEAR-LIFE, dal titolo “Istruzioni per la redazione del bilancio ambientale”.
Quella che finora è stata teoria, diventa pratica: la fase di sperimentazione è entrata nel vivo. L’approvazione dei primi bilanci ambientali da parte dei consigli comunali e provinciali dei partner di CLEAR è prevista infatti per gennaio 2003. Entro febbraio tutti i 12 comuni e le 6 province che partecipano all’iniziativa avranno adottato, in parallelo con il bilancio economico-finanziario, anche il loro bilancio “verde”. È la prima volta in Italia che un gruppo così esteso di enti locali realizza il bilancio ambientale in modo coordinato e soprattutto che lo approva, sottoponendo questo documento alle stesse procedure di esame proprie del bilancio economico-finanziario.

La fase di sperimentazione è finita: nascono i bilanci CLEAR-LIFE


Le “istruzioni per la redazione del bilancio ambientale” racchiudono i risultati e i contenuti della fase di sperimentazione, che ha coinvolto tutti i partner e i consulenti in maniera coordinata, e che si concluderà di fatto con il mese di gennaio, dopo un anno di lavoro sul campo e di confronto nei seminari di monitoraggio.
Il bilancio “verde” targato CLEAR-LIFE è un documento che contiene dati sia fisici e che monetari sullo stato dell’ambiente nel territorio di competenza dell’amministrazione e sulle principali politiche attuate, esaminate in maniera trasversale e non solo in riferimento a quelle più strettamente ambientali.
In coerenza con le finalità del progetto, i 18 enti locali hanno deciso di seguire per l’ecobilancio le stesse procedure utilizzate per il bilancio economico-finanziario, anche se per quest’anno l’esame non avverrà nella stessa sessione di bilancio, per questioni di tempo e anche di opportunità politica, visto che al primo bilancio ambientale si vuole dare il massimo risalto. Il documento sarà quindi all’ordine del giorno dei consigli comunali e provinciali degli enti partner, che ne discuteranno e quindi lo metteranno ai voti. A questo punto il bilancio ambientale potrà essere considerato un vero e proprio bilancio satellite rispetto a quello economico-finanziario. È la prima volta che un campione di enti locali tenta in Italia un esperimento del genere, impegnandosi inoltre a proseguire nei prossimi anni.

 


L’indice dell’ecobilancio: priorità alle politiche

Box 1
Il sommario del bilancio ambientale
La lettera di presentazione
Premessa
1. Aspetti metodologici

2. Il comune/La provincia

3. Attese degli stakeholder

4. Impegni prioritari dell’Ente

5. Conti fisici

6. Conti monetari

7. Dati integrativi

8. Priorità per l’anno 2003
Il sommario del bilancio ambientale CLEAR-LIFE riflette le indicazioni relative al reporting delle maggiori organizzazioni che si sono occupate del tema, come le linee guida del Global Reporting Initiative, nonché la struttura dei documenti che generalmente vengono sottoposti agli organi elettivi degli enti locali. A tal proposito, il documento verrà accompagnato da una delibera sulla quale il consiglio si esprimerà con una votazione.
Il compito di introdurre il bilancio ambientale ai consiglieri è affidato a una lettera di presentazione del sindaco o del presidente della Provincia, di un assessore o del dirigente che ha seguito il progetto.
Dopo una premessa che inquadra ciascun bilancio “verde” nell’ambito del progetto CLEAR, cofinanziato dalla commissione europea nel quadro dell’iniziativa LIFE-AMBIENTE, il documento di contabilità ambientale prosegue riportando gli aspetti salienti del processo di accountability attivato a livello locale. In questo contesto si tratta di un elemento di particolare rilievo, visto che l’ecobilancio prodotto da ciascun partner è in realtà ancora un prodotto sperimentale, che nei prossimi anni verrà migliorato e affinato, la cui realizzazione ha tuttavia comportato un approccio trasversale al tema ambientale, con il coinvolgimento di più assessorati e della loro struttura organizzativa. Questo costituisce in sé un primo importante risultato del progetto, nell’ottica della riforma della governance locale orientata all’integrazione della variabile ambientale nei processi decisionali.
A seguire, il bilancio “verde” contiene un analisi del contesto territoriale, effettuata dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. È questo il capitolo in cui viene descritta la situazione di partenza su cui devono incidere le politiche, segnalando i punti di forza e quelli di debolezza del comune o della provincia, lo stato dell’ambiente e delle risorse naturali, le caratteristiche peculiari e le criticità del paesaggio, della struttura urbana, delle infrastrutture, del tessuto produttivo, nonché gli orientamenti dello sviluppo economico e sociale e i principali problemi ambientali. È questo anche il capitolo in cui emerge più chiaramente che altrove l’intersettorialità dell’ecologia, e in particolare la necessità di considerare in contemporanea, per agire con efficacia, le tre dimensioni della sostenibilità: quella sociale, quella ambientale e quella economica.
In questo quadro si colloca la consultazione dei gruppi portatori di interesse, i cosiddetti stakeholder, ovvero i gruppi sociali e le principali organizzazioni presenti sul territorio: dai sindacati alle associazioni di categoria, dagli istituti scolastici alle associazioni ambientaliste, dai comitati di quartiere alle organizzazioni del volontariato, dai centri anziani alle parrocchie. Il confronto con gli stakeholder sulla struttura e le finalità del bilancio ambientale è stato organizzato dagli enti partner nell’ambito del Forum di Agenda 21, oppure attraverso incontri ad hoc. L’obiettivo è stato quello di produrre un bilancio che risponda anche alle esigenze d’informazione della società locale.
A dettare le regole all’interno del bilancio ambientale CLEAR-LIFE sono tuttavia le politiche, ovvero le strategie, i piani e gli interventi che l’amministrazione comunale o provinciale ha attuato o ha in programma di attuare nei vari settori, e non solo in quello ambientale: dallo sviluppo urbano all’energia, dalla mobilità ai rifiuti. Come abbiamo raccontato in precedenza in questa newsletter (si veda “Prove tecniche di bilancio CLEAR-LIFE: è nato il piano dei conti ambientali
Contabilità ambientale n. 2), il punto di partenza della realizzazione del sistema di contabilità ambientale è stato proprio l’esame delle politiche settoriali, la loro catalogazione per ambiti di competenza e quindi l’associazione di indicatori fisici e monetari in grado di rilevarne nel tempo efficienza ed efficacia.
Gli staff locali hanno isolato 8 ambiti di competenza per i comuni (verde pubblico e privato, mobilità sostenibile, sviluppo urbano, risorse idriche, rifiuti, energia, informazione e partecipazione, altri piani e attività di gestione ambientale) e 9 per le province (attività produttive, risorse idriche, tutela e gestione dell’ambiente naturale, rifiuti, inquinamento atmosferico acustico elettromagnetico ed energia, educazione e informazione, mobilità sostenibile, gestione del territorio e uso del suolo, sistema di gestione ambientale interno all’ente e altri ambiti). Successivamente hanno analizzato, attraverso l’esame dei documenti di programmazione e di bilancio e intervistando gli assessori, le politiche in corso di attuazione (per il bilancio consuntivo) e quelle in programma (per il bilancio preventivo) e le hanno opportunamente “catalogate”.
Nel documento di bilancio ambientale il risultato di questo lavoro è consultabile alla voce “Impegni prioritari dell’ente”, che dà appunto conto della direzione di marcia dell’amministrazione, e alle voci “Conti fisici” e “Conti monetari”.

 

Il cuore del bilancio: conti fisici e conti monetari

Il cuore vero e proprio del bilancio ambientale è costituito dai capitoli immediatamente successivi, che contengono i conti fisici e i conti monetari dell’ente.
Alla voce “Conti fisici” è inserito infatti quello che è stato chiamato il “piano dei conti” del comune o della provincia, ovvero un sistema articolato di tabelle (una per ciascun ambito di competenza rilevato) in cui a ogni politica o intervento vengono associati uno o più indicatori fisici in grado di monitorarne l’efficacia e l’efficienza. Gli indicatori sono stati scelti tra i 10 indicatori europei di sostenibilità e tra quelli già utilizzati da ciascun ente nell’ambito della Relazione sullo stato dell’ambiente, limitando al massimo il ricorso a nuove e costose rilevazioni, nell’ottica di finalizzare il più possibile la strumentazione al supporto decisionale.
I conti monetari, il cui uso è stato approfondito da alcuni enti locali del gruppo, sono costituiti dalla riclassificazione del bilancio economico-finanziario attraverso il modello EPEA (Environmental Protection Expenditure Account) di analisi della spesa per la protezione dell’ambiente, che fa parte del sistema europeo SERIEE (Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement). In questa fase di sperimentazione gran parte del gruppo di partner ha riclassificato i bilanci consuntivi del 2000 e del 2001. Il comune di Cavriago (Reggio Emilia) ha invece operato la riclassificazione del bilancio preventivo per il 2003, portando i dati così ottenuti a dicembre 2002 all’attenzione del Consiglio insieme al bilancio economico-finananziario per il prossimo anno.
Alla successiva voce “Dati integrativi” è previsto l’inserimento di informazioni relative alla valorizzazione del patrimonio naturale e alla rendicontazione agli enti sovraordinati, ovvero dei dati e degli indicatori suggeriti dalla Regione Emilia Romagna (partner del progetto).

 

Il bilancio preventivo per il 2003

In questa fase sperimentale, il bilancio ambientale CLEAR-LIFE è soprattutto un bilancio consuntivo, che contiene anche linee di preventivo per il 2003. La parte di programmazione per il prossimo anno è descritta in generale nelle “Priorità per l’anno 2003” (vedi box 1), nonché – per chi partecipa anche al progetto “Ecobudget” e per chi si vuole cimentare nell’operazione – obiettivi quantificati e annuali di sostenibilità, definiti appunto “I target”.
Nel corso del 2002, infatti, non erano ancora disponibili per la sperimentazione i dati del bilancio (economico-finanziario) preventivo, che vengono messi a punto dalle amministrazioni tra ottobre e dicembre, proprio a ridosso dell’esame da parte della giunta e del consiglio comunale o provinciale.
A regime, tuttavia, i bilanci ambientali all’esame degli organismi elettivi del comune o della provincia saranno due, uno preventivo e uno consuntivo, in totale analogia e parallelismo con i documenti di budget. Anche l’esame e l’approvazione da parte del consiglio dei due documenti di bilancio (ambientale ed economico-finanziario) dovrà avvenire in contemporanea, per garantire la confrontabilità, la contaminazione, l’approccio trasversale alle tematiche ambientali.
Il comune capofila di CLEAR, Ferrara, partecipa anche al progetto LIFE “Ecobudget”, che consiste appunto nella definizione di target ambientali annuali quali obiettivi prioritari dell’amministrazione. Un comune, ad esempio, può impegnarsi a ridurre le emissioni di anidride carbonica o di benzene nell’aria, oppure ad aumentare la percentuale di raccolta differenziata o l’estensione delle aree verdi, attraverso l’attuazione di politiche ad hoc settore per settore. Ad ogni obiettivo deve corrispondere un parametro quantitativo (ad esempio le tonnellate di CO2 o quelle di rifiuti raccolti in modo differenziato) da rispettare nel corso dell’anno successivo. Sulla base dei risultati raggiunti vengono valutate l’efficacia e l’efficienza delle politiche attuate.
La possibilità di integrare il bilancio ambientale CLEAR-LIFE con Ecobudget risulta interessante e carica di implicazioni, ed è stata quindi inserita nelle “Istruzioni” come opzione. I target prefissati dall’ente locale, infatti, svolgono la stessa funzione dei limiti di spesa del bilancio economico-finanziario, garantendo l’opportunità di controllare gli effetti delle politiche in modo chiaro e concreto e di raggiungere risultati trasparenti per cui viene coinvolto tutto l’insieme dell’amministrazione, e per forza di cose non solo l’assessorato all’ambiente.