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Contabilità ambientale: il dibattito prosegue
di Ilaria Di Bella
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Prosegue al Senato lesame dei disegni di legge in materia di contabilità
ambientale dello Stato, delle Regioni, delle province e dei comuni. La commissione
Ambiente ha terminato una lunga sessione di audizione sui testi, cui hanno preso
parte, tra gli altri oltre alle associazioni ambientaliste lAssociazione
nazionale dei comuni italiani (Anci), lUnione delle Province italiane (Upi),
la Conferenza dei presidenti delle Regioni e delle Province autonome (Cinsedo),
lIstituto nazionale di statistica (Istat), lAgenzia nazionale per
la protezione dellAmbiente e del Territorio (Apat), la Ragioneria generale
dello Stato e lEnea.
Il confronto verte sui tre disegni di legge in materia di contabilità ambientale
pubblica. Il primo, presentato dal senatore Fausto Giovanelli (Ds-lUlivo),
è il provvedimento messo a punto in collaborazione con il Consiglio nazionale
dellEconomia e del Lavoro e già approvato da Palazzo Madama nella
passata legislatura. Si tratta del primo disegno di legge in materia di contabilità
ambientale mai esaminato dal Parlamento, sulla base del quale in Italia si è
avviato il dibattito di settore (e di cui abbiamo già ampiamente parlato,
si veda a tal proposito I disegni di legge sulla contabilità ambientale
al Senato, Contabilità ambientale n. 2).
Il testo presentato dal senatore Sauro Turroni (Verdi-lUlivo) inquadra
accanto alla contabilità ambientale pubblica anche quella del settore
privato. Le imprese che si dotano di ecobilanci vengono iscritte in un albo e
si avvalgono in un credito dimposta pari al 10 per cento delle spese sostenute
per la sua predisposizione. Nelle misure di sviluppo sostenibile viene inserito
anche il bilancio ecologico territoriale, che quantifica i livelli
di emissioni inquinanti globali del territorio di competenza degli enti locali
e delle Regioni e rappresenta la base per la creazione dei patti territoriali
per lo sviluppo sostenibile. Il disegno di legge del senatore Giuseppe Specchia
(An) prevede invece una diversa distribuzione dei ruoli e dei compiti tra gli
organismi istituzionali coinvolti.
Obiettivo comune alle proposte, che hanno in sostanza lo stesso impianto, è
di introdurre gradualmente lobbligo per i comuni, le province, le Regioni
e lo Stato di redigere e approvare accanto ai tradizionali documenti di
programmazione economica e di bilancio anche documenti sulla sostenibilità
dello sviluppo, ovvero bilanci ambientali, costruiti sulla base di sistemi
informativi, i cosiddetti conti ambientali. Nessuna invenzione per
quanto riguarda gli strumenti tecnico scientifici da utilizzare per lelaborazione
dei dati e delle informazioni. Si tratta dei principali modelli già adottati
a livello internazionale, come gli indicatori di pressione settoriale, la matrice
Namea (National Accounting Matrix Including Environmental Accounts), che affianca
ad aggregati monetari indicatori ambientali, e il conto EPEA, che riguarda la
spesa per la protezione dellambiente e fa parte del sistema europeo SERIEE
(Systeme Européen de Rassemblement de lInformation Economique sur
lEnvironnement).
Le audizioni, di cui riportiamo alcuni spunti di riflessione, hanno fatto registrare
un vasto interesse sullargomento. Anche sulla base delle osservazioni degli
operatori e degli interessati un comitato ristretto della commissione,
composto da un senatore per gruppo politico, dovrà ora stendere un unico
testo su cui proseguire liter parlamentare, che prevede la discussione di
eventuali emendamenti e, infine, lesame da parte dellaula del Senato.
LAnci
Allaudizione in rappresentanza dellAnci sono intervenuti il
sindaco di Grosseto Alessandro Antici, lassessore allAmbiente del
comune di Ferrara Alessandro Bratti, lassessore allAmbiente del comune
di Roma Dario Esposito, Luca Favali del comune di Grosseto e Silvia Scozzese del
dipartimento Territorio e Ambiente dellAssociazione nazionale dei comuni
italiani. Sono stati presentati limpianto, i primi risultati di CLEAR-LIFE
e i vantaggi della sperimentazione pratica che il progetto comporta. A livello
locale la contabilità ambientale sta già passando dal laboratorio
alle istituzioni, diventando uno strumento di supporto alle decisioni politiche,
come dimostrano le esperienze di Grosseto e Ferrara (CLEAR, Agenda 21, certificazione)
e di Roma (progetto CONTAROMA). Puntare sulla sperimentazione dal basso
(come testimonia il nostro lavoro, di cui questa newsletter è il prodotto,
ndr) è quindi strategico per ottenere strumenti realmente utili alle decisioni
politiche.
Le osservazioni della Conferenza dei Presidenti delle Regioni
Secondo la Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome
è condivisibile la necessità da cui prendono le mosse i promotori
delle proposte in esame di attivare un sistema di contabilità
ambientale nellambito della pubblica amministrazione finalizzato a valorizzare
lambiente in termini economici.
I Presidenti delle Regioni hanno rilevano come, a fronte dellattuale
mancanza di strumenti di valutazione dellazione amministrativa nellottica
dello sviluppo sostenibile, è necessario prevedere attraverso specifiche
norme ladozione di un sistema di conti ambientali che quantifichi la pressione
esercitata dalle attività antropiche, aumenti la conoscenza delle politiche
di tutela e di gestione ambientale e documenti in modo sistematico, attraverso
strumenti di reporting, i risultati raggiunti attraverso gli interventi.
Necessario anche prevedere un bilancio economico complessivo degli impatti ambientali
positivi e negativi, che evidenzi non solo i costi di protezione e di difesa
dellambiente, ma anche i costi evitati e i risparmi conseguiti, tanto
da innescare un processo virtuoso nella definizione e attuazione di politiche,
programmi e progetti.
I governatori hanno osservato che è in corso ladeguamento delle leggi
regionali ai nuovi principi dettati con il decreto 76/00 dal legislatore nazionale,
e che in questa fase lulteriore formulazione di nuovi principi e nuove regole
senza prima attuare una corretta sperimentazione potrebbe tradursi in un gravoso
appesantimento di attività.
Per questo propongono la soluzione di un graduale e progressivo avvicinamento
alladozione obbligatoria di bilanci ambientali, prevedendo in un primo periodo
una fase sperimentale per la messa a punto dei metodi e degli strumenti cui dovranno
successivamente attenersi Regioni ed enti locali. Alla Conferenza unificata il
compito di individuare un campione di enti che potrebbero portare avanti la sperimentazione
su base volontaria, mentre per gli altri enti interessati si potrebbe prevedere
lobbligo di allegare ai vigenti documenti finanziari una relazione
contenente la valutazione degli effetti ambientali previsti o derivati in seguito
allattuazione delle politiche economiche.
I Presidenti hanno inoltre rilevato come sia necessario prevedere la piena partecipazione
del sistema delle autonomie fin dalla fase di definizione del percorso per la
realizzazione della contabilità ambientale. A tal fine chiedono che gli
atti governativi previsti per lattuazione della futura legge siano redatti
con il coinvolgimento diretto della Conferenza unificata, e che le risorse destinate
alle autonomie siano adeguate ai nuovi compiti.
Le osservazioni dellIstat
Positivo il commento dellIstituto nazionale di statistica sui disegni
di legge. Secondo lIstat uno dei valori fondamentali dei testi in esame
è quello di riconoscere la separazione tra il momento della produzione
statistica e quello dellutilizzo dei dati prodotti dal Sistema statistico
nazionale (Sistan). Il Sistan, di cui lIstat è parte, ha infatti
il compito di sviluppare sistemi statistici che rispondano alle esigenze conoscitive
delle amministrazioni, dei cittadini, delle imprese e degli organismi internazionali
e comunitari in particolare. LIstat ritiene una scelta di alto profilo
quella di prevedere che le informazioni statistiche utilizzate ai vari livelli
di governo siano gli stessi dati ufficiali messi a disposizione del resto del
paese e della comunità internazionale.
Un punto di forte interesse della proposta di legge è dato
dalla spinta importante ad accelerare la compilazione di conti ambientali e la
predisposizione dei dati di base necessari.
Altro punto di interesse del ddl allesame del Senato è
rappresentato dalla scelta di sostenere i programmi di contabilità ambientale
definiti a livello europeo e in Istat. Giudizio positivo anche sulla scelta di
riconoscere allIstat la funzione di coordinamento tecnico scientifico nella
gestione dei dati e nella produzione dei conti ambientali.
Quattro invece, in sintesi, le osservazioni mosse ai contenuti dei disegni di
legge.
La prima riguarda la possibilità di introdurre modifiche alla contabilità
di Stato. Istat rileva infatti che i criteri e le modalità secondo cui
sono redatti i conti economici e finanziari del paese sono dettati dallordinamento
comunitario, e non è quindi possibile attribuire allo Stato la disciplina
della revisione della contabilità nazionale.
La seconda riguarda la necessità di prevedere che altri organismi si occupino
della redazione dei conti ambientali a livello locale, soprattutto di comuni e
province. È corretto invece attribuire allIstat la predisposizione
dei conti ambientali di livello nazionale e regionale, dove occorre garantire
la necessaria coerenza con la contabilità economica, e il coordinamento
tecnico scientifico generale a tutti i livelli.
La terza afferisce alla necessità di adeguare le risorse finanziarie destinate
al Sistema statistico nazionale. A fronte di una domanda crescente, infatti, un
fattore critico per la crescita della contabilità ambientale dellIstat
e degli altri enti del Sistan è rappresentato infatti dalla capacità
del paese di assicurare gli stanziamenti necessari.
Critica infine la posizione di Istat nei confronti della sperimentazione fin qui
svolta. Listituto rileva un certo livello di confusione su concetti,
definizioni e classificazioni che porta allattenzione la necessità
di uniformare le basi informative, attraverso la più efficace diffusione
e una più corretta metabolizzazione di indirizzi e metodi standard. In
particolare per quanto riguarda la sperimentazione sul versante dei conti
ambientali occorre che si realizzi sistematicamente il coinvolgimento
degli uffici di statistica degli enti appartenenti al Sistan coinvolti, con il
coordinamento tecnico scientifico da parte dellIstat.
Le osservazioni dellAgenzia per la Protezione
dellAmbiente e del Territorio
LAgenzia per la Protezione dellAmbiente e del Territorio (Apat)
condivide pienamente liniziativa dei disegni di legge, tanto più
che essa tiene conto del dibattito in sede internazionale e comunitaria
e per quanto riguarda gli aspetti tecnico scientifici si fonda sulla contabilizzazione
delle pressioni sullambiente generate dalle attività di produzione
e di consumo e degli effetti sul patrimonio naturale, sugli indicatori di pressione
settoriale e sul conto satellite della spesa per la protezione dellambiente.
LApat esprime poi alcune perplessità sul fatto che il disegno di
legge Giovanelli non attribuisce allAgenzia, soggetto istituzionale
primario nella produzione di statistiche ambientali, un adeguato ruolo di coordinamento
tecnico scientifico. LApat ricorda infatti che le statistiche
ambientali utili ai fini di una contabilità fisica sono realizzate infatti
dal sistema delle Agenzie ambientali, che ha introdotto sistemi di indicatori
in linea con le elaborazione di livello europeo. LAgenzia propone
quindi che, soprattutto per quanto attiene alla contabilità ambientale
fisica in termini di analisi ed elaborazione delle informazioni sullo stato
e sullevoluzione delle risorse ambientali sul territorio italiano e di indicatori
di pressione, venga riconosciuto al sistema delle Agenzie ambientali un
ruolo centrale e di coordinamento rispetto agli altri soggetti tecnici,
mentre lIstat conserverebbe il ruolo di primo attore in relazione agli aspetti
di natura più strettamente economica. Per questo viene proposta listituzione
di un comitato o di un osservatorio presso lAgenzia con compiti prettamente
tecnici.
Le osservazioni del CNEL
Il Consiglio nazionale dellEconomia e del Lavoro (Cnel) è
stato coinvolto direttamente nella redazione del primo disegno di legge in materia
di contabilità ambientale della pubblica amministrazione. Il testo è
infatti nato dalla collaborazione tra la commissione Ambiente del Senato e il
Cnel che, in ottemperanza al suo ruolo costituzionale, ha svolto una serie di
audizioni con tutte le parti in causa e prodotto un documento, insieme allIstat,
dal titolo Programma di azioni per la contabilità ambientale,
le cui istanze sono state recepite appunto dal provvedimento.
Limpianto stesso del disegno di legge segue dunque i risultati dellistruttoria,
che ha portato ad evidenziare una serie di elementi strategici. Il
primo è quello di dare priorità, nella filiera dellinformazione
statistica ambientale (che va dalle informazioni, alle statistiche, ai conti per
giungere alla contabilità) proprio ai conti ambientali. I motivi: sono
un elemento di snodo tra il percorso conoscitivo e quello decisionale,
sono un elemento comparabile con i conti economici. È la scelta su
cui punta il disegno di legge, che non a caso dedica ampio spazio alla sperimentazione.
Il secondo elemento strategico è la metodologia da adottare. Il Cnel evidenzia
che esistono strumenti tecnico scientifici in grado di dare risultati tangibili
anche in breve tempo: il modulo NAMEA (National Accounting Matrix Including Environmental
Accounts) basato sulla combinazione di aggregati di contabilità nazionale
da affiancare a indicatori ambientali, il conto satellite della spesa per la protezione
dellAmbiente (EPEA-SERIEE), il sistema degli indicatori settoriali di pressione
ambientale. Il terzo elemento strategico discende dai primi due e consiste nellindividuare
compiti e impegni dei soggetti tecnici. A tale proposito il Cnel evidenzia
la necessità di distinguere nettamente tre aree di competenza: quella della
produzione e validazione delle statistiche ambientali e di conti ambientali (compito
dellISTAT); quella della produzione e validazione di informazioni in materia
ambientale (sistema ANPAT-ARPA); quella della validazione di strumenti e tecnologie
per la misurazione in campo ambientale e per i relativi rilevamenti (ENEA).
Per quanto riguarda i soggetti istituzionali, cioè i protagonisti ovvero
comuni, province, Regioni e Stato, secondo il CNEL è necessario in primo
luogo che finalizzino le loro azioni in materia alla produzione di conti ambientali,
e in secondo luogo che procedano alla loro internalizzazione nei bilanci,
e poi nei programmi annuali e poliennali e nelle relazioni programmatiche.
Box / Un'altra novità sul fronte della
contabilità ambientale
Quest'anno, per la prima volta, il governo ha presentato un primo tentativo
di bilancio ambientale, che contiene una riclassificazione parziale del bilancio
dello Stato. Si tratta di un esperimento positivo che consente di verificare
quale sia la spesa statale in alcuni settori di intervento ambientale. Il provvedimento
segue a una serie di ordini del giorno che impegnavano l'Esecutivo in questa
direzione.