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La contabilità ambientale di Fausto Giovanelli |
Le crisi ambientali sono sempre più spesso e a tutti i livelli allordine del giorno della cronaca e della politica. E sempre più spesso appaiono come crisi di sostenibilità dellessere e dellagire umano, piuttosto che come semplici crisi di sistemi ecologici e naturali. Si esprimono in dimensioni globali e in dimensioni locali. Riguardano tanto realtà ricche e dinamiche quanto altre più deboli e arretrate; colpiscono i sistemi urbani metropolitani, ma anche quelli medio piccoli. Un esempio illuminante è lemergenza smog che ha colpito pesantemente molte grandi e medie città italiane, fino a metterne in ginocchio la funzionalità quotidiana.
E' sempre più evidente che gli strumenti di difesa ambientale, legislativi
e istituzionali, dalle leggi antinquinamento, agli assessorati allambiente,
alle agenzie per i controlli, rapidamente approntati negli ultimi anni, non
appaiono in grado di fronteggiare vittoriosamente la sfida della sostenibilità
ambientale. Riescono, quando va bene, a contenere il danno, a tagliare le punte
più alte e micidiali di squilibrio e di inquinamento.
E' sempre più chiaro (e si veda ancora l'esempio delle strategie anti-smog
messe in campo recentemente da Ministeri, Regioni, Province e Comuni) che lapproccio
settoriale e la relativa strumentazione è organicamente insufficiente
a misurarsi con le strategie e i cambiamenti che si impongono nei campi, nei
settori, negli ambiti operativi più diversi, e non solo nellecologia:
dallindustria al commercio, dai servizi alla gestione degli orari delle
città, dalla ricerca al mercato, dal fisco allamministrazione del
territorio.
Non c'è dubbio che lidea di sviluppo sostenibile sul piano globale
e quindi anche locale - è entrata a forza non solo nel linguaggio,
ma anche nelle effettive intenzioni dei responsabili politici. Ma al tempo stesso,
allacquisita consapevolezza di unesigenza non corrisponde unanalisi
esaustiva valida una volta per tutte, lindividuazione di una più
precisa chiave di lettura e di strumenti operativi e di governance in grado
di misurarsi con le complessità di una problematica che per sua natura
sfugge alle semplificazioni, alla ricerca del fattore causale unico, della soluzione.
Ecco perché accanto alla messa in opera di politiche difensive di comando
e controllo, di politiche dirigiste e pianificatorie che registrano sempre più
frequenti fallimenti, si è aperta la ricerca di nuovi strumenti di governance,
capaci di analizzare monitorare, informare, indirizzare e verificare politiche
finalizzate, non solo a parole, allo sviluppo sostenibile.
La diffusione dellAgenda 21 locale, ladozione della certificazione
che si estende dai sistemi d'impresa agli enti pubblici e ai sistemi territoriali,
la pratica del bilancio e della contabilità ambientale vanno esattamente
in questa direzione.
Diffondere conoscenza, trasparenza, responsabilità rispetto allambiente
in tutti i livelli istituzionali e decisionali è la strada maestra, lasse
fondamentale sul quale possono essere costruite politiche e scelte finalmente
adeguate.
Ancora una volta, la crisi dei sistemi urbani sullo smog può essere illuminante.
Non è possibile affrontarla restando nellambito delle politiche
ambientali in senso stretto. Ma non è possibile neppure affrontarla una
tantum, con unattivazione intermittente. Diventa necessario un monitoraggio
costante di una pluralità di elementi non solo degli agenti inquinanti
che sono solo la risultanza dellintreccio di mille fattori economici
e sociali, oltre che tecnici e scientifici.
Diventa necessario costruire negli apparati pubblici dei Comuni, delle Province
e delle Regioni, chiamati a misurarsi col problema, risorse umane, luoghi e
percorsi istituzionali di conoscenza e responsabilità costante, regolare,
dei fattori e dei processi che si vogliono governare.
Naturalmente non si tratta semplicemente di formare tecnici, perché il
problema è di investire la politica, la forma della rappresentanza democratica,
gli eletti e i loro consigli, di una piena responsabilità. Proprio perché
i problemi e le soluzioni non possono essere né considerati né
risolti a livello puramente tecnico, in quanto contengono ed esprimono contraddizioni
e contesti di interessi e di valori che solo la politica può affrontare.
Si tratta di una esigenza non dellambientalismo, ma della politica nel
suo insieme.
Si tratta di una proposta - come si dice oggi - bipartisan poiché linvestire
obbligatoriamente di una più piena e chiara responsabilità verso
i fattori ambientali ovviamente lascia libera la ricerca e la risposta a ciascuna
forza e alle risorse di ciascuno.
Diversi centri di ricerca e studio - (come il forum economico di Daves e ora
di New York) e istituzioni - come per esempio l'UE - stanno elaborando e utilizzando
largamente indicatori di sostenibilità. Una pratica costante e regolare
di contabilità ambientale è applicata in diversi grandi imprese
e gruppi.
A livello politico, la proposta di adozione di una contabilità ambientale
degli enti pubblici, avanzata alla conferenza di Rio, recepita dal Parlamento
Europeo fin dal 1995, è ancora in fase di dibattito e sperimentazione.
E' assodato ormai che essa possa realizzarsi nella forma - auspicata dal Parlamento
Europeo - dei conti satellite, paralleli alla contabilità economica e
finanziaria, ma da essa distinti, non essendo disponibili un metro e un'unità
di misura unici e validi per i valori economici e per quelli ambientali.
Su questa strada si è inoltrata lattività legislativa del
Parlamento italiano, e lo stesso progetto sperimentale CLEAR-LIFE.
Nella passata legislatura, un disegno di legge messo a punto sulla base
di uno studio del Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro e dei
contributi di diverse forze parlamentari - è stato approvato dal Senato
senza riuscire a concludere il proprio iter alla Camera.
In questa legislatura il disegno di legge-quadro già approvato è
stato ripresentato al Senato dal Gruppo DS ed è iscritto all'ordine del
giorno della XIII Commissione ambiente e territorio, assieme a un altro assai
simile presentato successivamente da Alleanza nazionale.
L'iter dei disegni di legge è come sempre problematico. Tuttavia questa
proposta parlamentare è oggi sostenuta da un grado più avanzato
di sperimentazione sul campo, che rende più concreto e credibile il modello
che esso propone di adottare gradualmente in tutti i Comuni, le Province, le
Regioni e naturalmente anche a livello dello Stato.
La Finanziaria 2001 e un bando del Ministero dell'Ambiente, avanzato prima ancora
che fosse approvato il progetto CLEAR, hanno assunto tra i loro obiettivi la
sperimentazione della contabilità ambientale.
Fare uscire la contabilità ambientale dal laboratorio degli statistici
e dei ricercatori sugli indicatori e farla approdare nella vita ordinaria delle
istituzioni - a partire dai comuni - è lobiettivo essenziale e
comune della legge e della sperimentazione in corso.
La ricchezza di dati, conoscenze e analisi che si ritrova in tante relazioni
sullo stato dell'ambiente, e la stessa finalizzazione dei sistemi statistici
e informativi ambientali, vanno poste al servizio di una procedura che faccia
assumere alle assemblee politiche non solo il compito della conoscenza sullo
stato dellambiente, ma anche quello dellassunzione di responsabilità,
dellorganizzazione dei dati secondo schemi utili per la valutazione, di
rendiconto con un posto allinterno del dibattito politico e nei confronti
della pubblica opinione.
Ciò che la legge - e anche la sperimentazione - vuole definire è
il fatto che, sulla base di una tecnica consolidata e attendibile - fondata
su gruppi di indicatori ambientali dati e altri strumenti di valutazione - si
realizzi anno per anno un documento di bilancio ambientale, da portare al confronto,
alla discussione e al voto dei consigli comunali, provinciali e regionali, nell'ambito
della sessione di bilancio.
La valutazione, misurazione, rendicontazione e verifica dei fattori della sostenibilità
e della qualità ambientale diventerebbe così un elemento ordinario
e consolidato della vita democratica dellistituzione locale, nel suo insieme
e al suo più alto livello.
Nel confronto e nella relazione procedurale e politica con lordinaria
pratica di bilancio, la contabilità ambientale potrebbe fornire un supporto
adeguato a una decisionalità più consapevole, responsabile e trasparente
nei confronti dellambiente. Nel tempo si sedimenterebbe un approccio di
più alto livello alla relazione tra le scelte dellente (Comune,
Provincia a Regione) e leconomia, il territorio e lambiente.