SCHEDA METODOLOGICA:
INDICATORE N.° A.2
Contributo Locale Al Cambiamento Climatico
Globale
Oggetto della Misurazione: emissioni equivalenti di CO2 (valore totale e variazione)
1. Definizioni
Ragioni a supporto della definizione di cui sopra:
Durante la Conferenza di Kyoto, 38 paesi hanno firmato un accordo che prescrive
una riduzione del 5.2% di sei gas serra che comprendono il biossido di carbonio
(il gas serra più importante, che contribuisce all80% del totale
delle emissioni dellUE) ed il metano(che contribuisce per circa il 9%),
rispetto ai livelli del 1990, entro il 2008 2012.
Il Protocollo di Kyoto include il biossido di Carbonio (CO2), lossido
di azoto (NO2), il Metano (CH4), lEsafluoruro di Zolfo (SF6), gli Idrofluorocarburi
HFCs e i Perfluorocarburi PFCs.
Molti sono i settori responsabili delle emissioni di gas serra. Secondo la metodologia
dellIPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), fra i settori da
considerare ai fini di unapprofondita analisi delle emissioni si annoverano
il settore energetico, i processi industriali, luso di solventi, lagricoltura
e la gestione dei rifiuti, oltre che la rimozione (assorbimento)
del carbonio attraverso la gestione forestale (pozzi di carbonio).Le
emissioni di CO2 attribuibili al settore energetico (inclusa la produzione energetica
ed il consumo energetico nellindustria, usi civili, trasporti, eccetera)
sono di gran lunga il fattore più importante nella determinazione delleffetto
serra (nei paesi industrializzati contribuiscono alleffetto serra per
circa l80% del totale). Il settore energetico, assieme a quello della
gestione dei rifiuti, costituisce il principale punto di riferimento per lazione
dellautorità locale.
Alla luce di tutto ciò, lindicatore correlato alle emissioni di
CO2 causate dal consumo locale di energia ed alle emissioni di CH4 dovute alle
attività locali di gestione dei rifiuti rappresenta uno strumento ideale
per la misurazione delleffetto serra a livello locale.
Considerazione di emissioni a debito ed emissioni a credito
I gas serra non presentano conseguenze di esclusiva natura locale, ma hanno
delle ripercussioni sullambiente a livello globale. Di norma, quando si
considerano gli inquinanti atmosferici tradizionali che influenzano la qualità
dellaria a livello locale, si esegue un inventario delle attività
responsabili delle emissioni nellarea e si calcolano le relative emissioni
generate allinterno dellarea stessa.
Questo approccio presenta dei limiti ove si considerino le emissioni di gas
serra. In questo caso, si esegue un inventario delle attività responsabili
delle emissioni nellarea in esame, ma è prassi calcolare le emissioni
corrispondenti, prendendo in considerazione non solo quelle effettivamente generate
allinterno dellarea in questione, ma anche quelle generate allesterno,
ovunque esse avvengano, purché riconducibili alle attività inventariate.
In altre parole, il principio geografico è sostituito da quello della
responsabilità.
E chiaro che maggiore è la dimensione dellarea, più
simili saranno i risultati a cui si perviene con le due diverse metodologie
di calcolo. Qualora esse siano applicate a livello nazionale, la differenza
nei risultati può anche essere poco rilevante. Per contro, man mano che
ci si sposta verso aree meno estese, come nel caso di una città, la differenza
può divenire notevole.
Si riportano alcuni esempi per chiarire questo concetto:
In questo modo le emissioni esterne, riconducibili alle importazioni di vettori
energetici o allesportazione di rifiuti, vengono considerate come emissioni
a debito, da aggiungersi alle emissioni locali.
Daltra parte, la città potrebbe esportare vettori energetici verso
altre città e/o da queste importare rifiuti. Le emissioni connesse a
tali attività dovrebbero essere quindi sottratte dal totale delle emissioni
interne.
Ancora, si può pensare alle emissioni locali connesse alle esportazioni
di vettori energetici o alle importazioni di rifiuti come ad emissioni
a credito da sottrarsi da quelle interne.
Il concetto di emissioni a credito può essere ulteriormente
esteso, al fine di considerare tutte le azioni riconducibili alla città,
anche ove queste non riducano le emissioni imputabili alla città stessa,
ma contribuiscano alla riduzione complessiva delle emissioni. Questo è
il caso, ad esempio, di una città la cui elettricità consumata
sia prodotta interamente da energia primaria rinnovabile e che porta avanti
azioni per risparmiare energia elettrica. Si può supporre che lenergia
rinnovabile risparmiata possa essere utilizzata da unaltra parte, al posto
dellenergia da combustibili fossili. In questo caso, le emissioni risparmiate
dovrebbero essere detratte dal bilancio delle emissioni della città.
Questa estensione del concetto di credito permette di considerare attività
che altrimenti non potrebbero rientrare in un calcolo di riduzione delle emissioni.
In sintesi, si può dire che: il valore dellindicatore CO2 per una
città è dato dalle emissioni generate allinterno dei confini
della città stessa (come accade per un tipico bilancio nazionale), più
le emissioni a debito, meno le emissioni a credito.
Se si limita lanalisi alle emissioni generate allinterno dei confini
della città, il risultato può essere confrontato con quello che
si esegue a livello nazionale secondo la metodologia IPCC, per lo meno in riferimento
a quei settori ed a quei gas serra di cui si fa menzione in questo documento.
Analisi delle variazioni nel tempo (rispetto al 1990)
In accordo al Protocollo di Kyoto, il dibattito politico sui gas serra ruota
soprattutto intorno alla necessità di adottare e raggiungere determinati
obiettivi in merito alla loro variazione. E chiaro che, se i valori assoluti
(tonnellate di emissioni, globali o pro capite) sono importanti per unanalisi
delle dinamiche locali ed europee, è invece meno ovvia la possibilità
di comparare fra loro diverse città in base alle loro emissioni (annuali,
per esempio) dovrebbe ricevere unattenta considerazione. Esistono infatti
molte importanti condizioni che influenzano il valore assoluto delle emissioni
e la loro dipendenza dalle politiche locali può essere molto variabile
(ad esempio, rispetto alla disponibilità di fonti di energia locali e
rinnovabili quali lenergia idroelettrica o alle condizioni climatiche).
Se si vuole che il confronto sia realmente attendibile, si devono tenere in
considerazione tutti questi parametri esterni.
Lindicatore ottimale per i confronti fra le città deve pertanto
far riferimento ad un raffronto fra i diversi passi effettivamente compiuti
per una riduzione delle emissioni dei gas serra. Pertanto, piuttosto che azzardare
un raffronto fra città rispetto ai valori assoluti delle emissioni è
preferibile confrontarle rispetto alle variazioni dellindicatore nel tempo.
Il calcolo complessivo della CO2 equivalente a livello locale (come illustrato
sopra) deve essere eseguito rispetto ad un anno di riferimento. Lanno
di riferimento per il protocollo di Kyoto è il 1990, ma si deve considerare
che, a livello locale, i dati relativi a questanno potrebbero non essere
disponibili.
Disaggregazione dei consumi energetici per settore/vettore
Punto di partenza per il calcolo dellindicatore di CO2 è lanalisi
dei consumi energetici cittadini. Da questi dati si parte per calcolare le emissioni
generate allinterno dellarea cittadina e riconducibili alle attività
della città, oltre che le emissioni a debito imputabili alle
medesime attività (è chiaro che le emissioni a credito
non possono essere calcolate attraverso i dati sui consumi)
Il consumo totale di energia è dovuta a diversi settori di attività
(ad esempio residenziale, commerciale, industriale, dei trasporti, eccetera).
Unanalisi dei contributi di CO2 secondo tale distinzione per settori si
rivela particolarmente utile, soprattutto al fine di orientare le azioni locali
in una determinata direzione. Essa consente infatti di chiarire il ruolo di
ciascun settore.
La disaggregazione per settori consigliata per lindicatore CO2 equivalente
si articola come segue:
Al fine di considerare le emissioni a credito, si deve aggiungere
unapposita voce.
Una disaggregazione rispetto al vettore energetico fornisce ulteriori informazioni
utili ad indirizzare le azioni locali.
2. Quesiti affrontati dallindicatore
In che misura le autorità locali sono in grado di ridurre le
emissioni di gas serra per contribuire localmente a contrastare il cambiamento
climatico globale?
3. Informazioni generali
Una comunità sostenibile si assume la responsabilità del
benessere della generazione che verrà e contribuisce alla riduzione dei
problemi ambientali su scala globale. E pertanto importante combattere
il cambiamento climatici globali ed evitare o ridurre il consumo di risorse
limitate. A livello locale questo implica la promozione del risparmio energetico,
lutilizzo di risorse rinnovabili, la riduzione dellutilizzo delle
discariche.
Principi di sostenibilità inclusi: 1, 3, 4, 5.4.
Obiettivi
Con la conferenza di Kyoto, 38 paesi industrializzati hanno firmato un accordo
che prevede una riduzione del 5.2% dei gas serra (rispetto al livello del 1990)
entro il 2008 2012. LUnione Europea ha acconsentito ad una riduzione
dell8%. In funzione di ciò, sono state definite diverse quote di
riduzione per ciascun paese membro dellUnione. In assenza di nuovi significativi
sviluppi nei settori del consumo energetico e dei trasporti, lutilizzo
e la combustione del petrolio, del carbone e del gas su scala mondiale continuerà
a crescere, incrementando così le emissioni del più importante
fra i gas serra. In questo caso, si prevede che le emissioni europee di CO2
faranno registrare, entro il 2010, un aumento del 4%.
Per poter conseguire una riduzione delle emissioni, sono stati definiti diversi
obiettivi di riduzione a livello sia nazionale che locale.
5. Unità di misura
Tonnellate annue e variazione percentuale (rispetto ad un anno di riferimento,
preferibilmente il 1990).
6. Frequenza delle misurazioni
Annuale.
7. Forma del rapporto/presentazione
Dati annuali, distinti per settore (e vettore)
8. Metodologia di raccolta dati e fonti
I dati relativi al consumo del settore energetico sono fondamentali.
E necessario calcolare le emissioni di CO2 per i diversi tipi di consumo
energetico finale, usando la seguente disaggregazione:
In sede di redazione della contabilità energetica, alcuni dati risultano
immediatamente reperibili ad un adeguato livello di disaggregazione; ciò
generalmente accade per lelettricità, il gas ed il teleriscaldamento.
Per quanto attiene ad altri vettori energetici, invece, la disponibilità
di dati a livello locale non sempre è garantita. Essi sono solitamente
disponibili in corrispondenza di un livello territoriale più elevato
(regionale o nazionale). In casi simili, può essere daiuto un approccio
dallalto verso il basso, partendo dal livello territoriale più
alto ed utilizzando delle variabili proxy (si vedano gli esempi seguenti). Un
approccio di questo tipo implica la disaggregazione del consumo energetico del
livello territoriale superiore per ricavare i consumi a livello locale mediante
degli indicatori di proporzionalità relativi ad un particolare settore/attività,
presente a livello locale, nel modo seguente:
Cloc,I = Cup,I * Sloc,I/Sup,I
ove:
Cloc,I = quantità di consumo locale connesso allattività
I;
Cup,I = consumo a livello di unità territoriale superiore connesso allattività
I;
Sloc,I = statistica locale, connessa allattività I;
Sup,I = statistica per lunità territoriale superiore connessa allattività
I.
Per quel che riguarda delle semplici variabili proxy per ciascun settore, si
considerino i seguenti suggerimenti:
Si ricordi che lutilizzo di variabili proxy si rende necessario in assenza
di dati diretti. Se questi fossero invece disponibili, la metodologia basata
sulle variabili proxy può esser utilizzata a scopo comparativo.
I fattori di emissione della CO2 (tonnellate di CO2 per unità di energia)
possono desumersi dalle linee guida dellIPCC e da dati locali e nazionali
(soprattutto per quel che riguarda la generazione dellenergia). In alcuni
paesi viene fatto uso di software (se scientificamente validati) e di adattamenti
dei fattori di emissione dellIPCC, che quindi consentono di considerare
le caratteristiche dei sistemi energetici locali e, in taluni casi, le emissioni
indirette.
I dati relativi alla gestione dei rifiuti (produzione e smaltimento) sono solitamente
disponibili presso lautorità locale.
Sulla pagina http://atc-ae.eionet.eu.int/etc-ae/index.htm
si trovano informazioni circa i dati sulle emissioni e relativi fattori (reperibili
anche presso le istituzioni nazionali responsabili della redazione dei bilanci
quinquennali delle emissioni a livello provinciale).
9. Esempi di applicazioni simili
Ci sono varie iniziative, sia nazionali che internazionali, per la riduzione
delle emissioni di CO2 mediante accordi volontari. A livello locale, lamministrazione
deve eleborare strategie in base a decisioni politiche. Nella città di
Heidelberg in Germania, ad esempio, il concetto di protezione del clima implica:
10. Questioni da affrontare/sviluppi futuri
Lindicatore CO2 mostra vari livelli di precisione a seconda della
disponibilità di dati. In una prospettiva di sviluppo futuro è
importante definire dei sistemi che garantiscano un miglior controllo delle
disponibilità dei dati, lavorando in collaborazione con tutti i fornitori
di energia elettrica locali ed i principali consumatori di energia industriale
e commerciale.
Una volta che si sia realizzata una buona base dati, lindicatore CO2 equivalente
studiato per i settori energetico e dei rifiuti può essere sostituito
da quello relativo a tutti i settori e tutti i gas.
11. Parole chiave
cambiamento climatico globale, emissioni di CO2, gas serra, combustibili
fossili.