SCHEDA METODOLOGICA:
INDICATORE N°A.5
Qualità dellaria locale
Oggetto delle Misurazioni:
a) Numero di superamenti dei valori limite per determinati inquinanti atmosferici.
b) Esistenza e livello di attuazione del piano di risanamento/gestione della
qualità dellaria
1. Definizioni
La qualità dellaria ambiente è valutata in funzione
delle concentrazioni di determinate sostanze inquinanti (gassose o sotto forma
di particolato) considerate dannose per la salute umana o per lequilibrio
degli ecosistemi naturali nel caso in cui esse superino determinati livelli
di soglia e di rischio. Per limitare le possibilità che si verifichino
episodi di inquinamento acuto e per ridurre i livelli di esposizione cronica
a queste sostanze inquinanti lOrganizzazione Mondiale della Sanità
(OMS) definisce, e periodicamente rivede, valori guida consigliati
per ogni sostanza inquinante, in base a studi epidemiologici e di esposizione
controllata. Gli standard di qualità dellaria in termini
di soglie da non superare vengono definiti nelle Direttive Europee o da organismi
nazionali e/o locali. Le direttive europee stabiliscono che in aree ed agglomerati
in cui una o più delle sostanze inquinanti superano i valori limite(1)
, deve essere redatto un piano per il raggiungimento di tali valori
limite. In aree ed agglomerati in cui non vi è un superamento dei limiti,
esiste una richiesta di mantenimento della qualità dellaria.
Locale fa riferimento allarea di competenza dellautorità
locale: comune, provincia o municipalità.
2. Quesiti affrontati dallindicatore
- Quante volte in un anno la qualità dellaria eccede i valori limite?
-Esiste un piano di risanamento/gestione della qualità dellaria
preparato ed attuato dallautorità locale?
3. Informazioni generali
Lindicatore analizza le principali fonti di inquinamento dellaria
nelle aree urbane, connesse soprattutto a processi di combustione legati alla
mobilità, ai sistemi di riscaldamento ed alle industrie. Le principali
sostanze inquinanti emesse direttamente o in quanto sottoprodotti di reazioni
chimiche successive sono il biossido di zolfo, il biossido di azoto, il monossido
di carbonio, componenti organiche volatili (come il benzene); particolato, ozono
e piombo. Essi hanno un impatto negativo sugli esseri umani, sui manufatti artistici
e sullecosistema. Il fatto di respirare aria inquinata può determinare
una serie di problemi medici, che vanno dallasma al cancro. In maniera
indiretta, laria inquinata determina una perdita di manodopera locale
ed un aumento delle spese mediche, nonché una perdita di ecosistemi produttivi
e protettivi. Laria pulita è pertanto un aspetto essenziale della
sostenibilità.
La gestione della qualità dellaria implica una valutazione della
qualità dellaria circostante e la redazione ed attuazione di un
piano o programma che indichi le misure o progetti da adottare per il raggiungimento
dei valori limite nelle aree in cui sono stati superati. Il piano/programma
di risanamento/mantenimento includerà misure per le maggiori fonti di
inquinamento. Fra di esse, alcune potrebbero essere direttamente connesse alla
gestione della mobilità (comprese quelle relative al trasporto di beni
e passeggeri, alluso individuale dellautomobile, al trasporto collettivo,
allintroduzione di veicoli alternativi), a sistemi di riscaldamento (che
promuovevano, ove possibile, fonti di energia alternativa come lenergia
termica di origine solare o, ove possibile, luso del riscaldamento centralizzato)
o processi industriali. I piani/programmi di risanamento o mantenimento potrebbero,
a seconda del caso, definire delle misure atte a controllare e, ove necessario,
a sospendere quelle attività, compreso il traffico dei veicoli a motore,
che contribuiscono al superamento dei valori limite.
Principi di sostenibilità inclusi: 1, 3, 5, 64.
Obiettivi
Come indicato nella Direttiva Quadro Europea sulla Qualità dellAria
Locale (96/62/CE) (2) le direttive
figlie definiscono dei valori limite da rispettare allo scopo di evitare,
prevenire o ridurre ripercussioni negative sulla salute umana e sullambiente
nel suo complesso. Con la prima direttiva figlia, 1999/30/CE, sono stati definiti
i valori limite per la concentrazione in aria di biossido di zolfo (SO2), ossidi
di azoto (NOx), biossido di azoto (NO2), particolato (PM10) e piombo (Pb). Con
la recente direttiva 2000/69/CE sono stati definiti i valori limite per il benzene
ed il monossido di carbonio. Come richiesto dalla direttiva 96/62/CE, è
inoltre necessario fissare dei valori per lozono (già oggetto di
discussione presso la Commissione Europea); idrocarburi poliaromatici, cadmio,
arsenico, nichel e mercurio. I valori limite definiti dalle suddette direttive
figlie sono requisiti minimi, che consentono agli Stati Membri la possibilità
di introdurre provvedimenti di tutela ancora più restrittivi ed adottare
limiti più vincolanti.
I valori limite definiti dalle direttive figlie trovano corrispondenza con i
valori guida raccomandati dallOMS .(3)
DIRETTIVA EUROPEA 1999/30/CE E 2000/69/CE E PROPOSTA DELLA COMMISSIONE (4)
Inquinante | Periodo di riferimento: 1 ora; 8 ore o 24 ore |
Standard di qualità ambientale ed obiettivi | Data entro la quale il valore limite deve essere raggiunto | Validità dei dati: copertura minima e livello di esattezza delle misurazioni | Status legale |
SO2 | 24 ore | 125 µg/m3 da non superare più di 3 volte lanno
(concentrazione equivalente al valore guida OMS) |
1° gennaio 2005 | 90% 15% |
1 |
NO2 | 1 ora | 200 µg/m3 da non superare più di 18 volte allanno (concentrazione equivalente al valore guida OMS) |
1° gennaio 2010 | 90% 15% |
1 |
PM10 |
24 ore | 50 µg/m3 da non superare più di 35 volte allanno | 1° gennaio 2005 | 90% 25% |
1 |
CO | media massima giornaliera su 8 ore | 10 mg/m3 (concentrazione equivalente al valore guida OMS) |
1° gennaio 2005 | 90% 15% |
2 |
Ozono(1) | 8 ore diarie al max | (c120 µg/m3 da non superare più di 25 giorni
allanno oncentrazione equivalente al valore guida OMS) |
2010 | 90% (estate) 75% (inverno) |
15% 3 |
Nota:
1) Direttiva figlia 1999/30/CE del 22 Aprile 1999
2) Direttiva figlia 2000/69/CE del 16 Novembre 2000
3) Proposta della commissione europea COM (2000) 613 del 02/10/2000
Secondo la direttiva 96/62/CE (in allegato IV, Informazioni da includere nei
programmi locali, regionali o nazionali di miglioramento della qualità
dellaria locale) i piani o programmi devono contenere, tra laltro,
i dettagli relativi a quei provvedimenti o progetti adottati al fine di ridurre
linquinamento, come segue:
1. elenco e descrizione di tutte le misure messe a punto nell'ambito del progetto;
2. calendario di attuazione;
3. stima del miglioramento programmato della qualità dell'aria e stima
del tempo necessario al conseguimento di tali obiettivi.
5. Unità di misura
a) Numero di superamenti dei valori limite definiti per un determinato set di
inquinanti: i dati da cui partire sono costituiti dal numero di volte che i
valori limite per ciascuna sostanza inquinante selezionata vengono superati.
Tale numero è calcolato secondo il periodo di riferimento per il valore
limite stesso: quotidianamente (se il valore limite è espresso in termini
di concentrazione giornaliera), su un intervallo temporale di 8 ore (se il valore
limite è riferito alla concentrazione media su 8 ore) e su base oraria
(se basato su concentrazione per ora). Devono essere considerate le sole centraline
di rilevamento che rispettano il periodo minimo di copertura del campionamento
ed il livello di esattezza delle misurazioni relativamente ai metodi di rilevamento
fissati dalle direttive figlie della 96/62/CE (per maggiori dettagli vedere
il paragrafo 4 Obiettivi). In presenza di più di una centralina
di rilevamento per singola sostanza inquinante in ununica zona o agglomerato,
si deve tenere conto di quella che registra il maggior numero di superamenti
annui della soglia. Pertanto, per ciascuna sostanza inquinante individuata,
lindicatore corrisponde al numero di volte in cui è stata superata
la soglia in un anno al netto del numero di volte concesse dalle direttive figlie
della 96/62/CE (si veda il paragrafo 4 Obiettivi per maggiori dettagli).
Ove il numero di superamenti effettivi sia inferiore al numero di quelli concessi,
lindicatore avrà valore nullo.
b) Esistenza (si/no) e grado di attuazione del piano/programma di risanamento
o mantenimento della qualità dellaria (%)
6. Frequenza delle misurazioni
Per quanto riguarda a), le sostanze inquinanti vengono rilevate ogni ora mediante
punti di rilevamento fissi ed i risultati sono poi presentati con cadenza annuale.
Per quel che riguarda la prima parte di b) la verifica dellesistenza del
piano ha una frequenza annuale, mentre per la seconda parte, relativa al livello
di implementazione, la cadenza è triennale .(6)
7. Metodologia di Raccolta dei dati e Fonti
Con la direttiva 96/62/CE sono stati definiti dei principi di base di una strategia
europea comune, che individua degli obiettivi di qualità dellaria
locale allinterno dellUnione al fine di evitare, prevenire
o ridurre gli effetti nocivi sulla salute umana e sullambiente nel suo
complesso, valuta la qualità di tale aria in base a metodi e criteri
comuni, raccoglie informazioni adeguate sulla qualità dellaria
locale, garantendone la loro diffusione pubblica e mantiene la qualità
dellaria locale, ove questa è buona, e la migliora negli altri
casi. A questo scopo sono stati definiti, dalla stessa direttiva, diversi schemi
di valutazione della qualità dellaria in funzione della concentrazione
della popolazione e/o della densità della stessa, nonché dei livelli
effettivi di ciascun inquinante .(7)
Nel caso in cui sia necessario misurare le concentrazioni degli inquinanti,
le misurazioni possono essere effettive, ossia eseguite in punti fissi con continuità
nel tempo, oppure, assumendo carattere indicativo, ottenute mediante un campionamento
casuale nel tempo e nello spazio, ma è comunque importante che il numero
di misurazioni sia sufficiente a consentire la determinazione dei livelli rilevati
con un certo livello di affidabilità.
8. Forma del rapporto/presentazione
a) Numero di superamenti dei limiti relativi a specifici inquinanti atmosferici;
i dati devono essere riportati mediante istogrammi in cui ciascuna barra corrisponde
al numero di superamenti (al netto del numero di volte concesso dalle direttive)
per ciascuna sostanza inquinante nel corso dellanno. I grafici devono
essere ben definiti: numero netto di volte in cui vengono superati i valori
soglia per ciascuna sostanza inquinante (si veda lesempio di cui sotto).
b) Esistenza e livello di attuazione di un piano/programma per il risanamento/mantenimento della qualità dellaria: per il primo anno di indagine si richiede la rilevazione dellesistenza (sì, esiste un piano di risanamento/gestione della qualità dellaria) o meno (no, un piano per la gestione della qualità dellaria non esiste) del piano/programma stesso. Successivamente, ogni tre anni, si richiedono cifre corrispondenti alla percentuale di attuazione di ciascuna misura/progetto individuato allinterno del piano/programma di risanamento o mantenimento su una tabella a due colonne:
Misura/progetto | Livello di attuazione (%) |
1. ...... | |
2. ....... |
Si richiede, inoltre una descrizione del metodo utilizzato per la valutazione della qualità dellaria.
9. Esempli di applicazioni simili
Il progetto AMIS (Air Management Information System) sviluppato allinterno
del Programma delle Città Salubri dellOMS, garantisce la trasmissione
di informazioni sulla gestione della qualità dellaria sia tra città
che fra paesi. Ad esempio, la raccolta e la divulgazione dei dati relativi agli
inquinanti convenzionali (SO2, NO2,
CO, O3, PTS, PM10) è strutturata
in termini di media annuale, numero di giorni in cui le linee guida dellOMS
sono state superate e rispetto al 95° percentile.
LAudit Urbano (Commissione Europea, Direzione Generale per la Politica
Regionale) include tre indicatori relativi alla qualità dellaria:
Smog Invernale: numero di giorni in cui lSO2 eccede
la concentrazione pari a 125mg/m3 (su base giornaliera [24 ore]); Smog Estivo:
numero di giorni in cui lOzono O3 è superiore a 120mg/m3
(sulle 8 ore); numero di giorni in un anno in cui la concentrazione di NO2 eccede
i 200mg/ m3 (su base oraria).
Lindicatore scelto per le città sia dal Trasport and Environment
Reporting Mechanism (promosso dallAgenzia dellAmbiente Europea
e dalla Commissione Europea) che dalla European Local Transport Benchmarking
Initiative, (Commissione Europea, Direzione Generale per il Trasporto
e lEnergia) è dato dal superamento degli standard della qualità
dellaria. Il primo misura i superamenti degli standard europei di qualità
dellaria relativamente al monossido di carbonio (CO), al piombo (Pb),
al biossido azoto (NO2), allozono (O3)
ed alle particelle (PM10).
LEnvironmental Headline Indicators (gestito congiuntamente
dagli Stati Membri, la Commissione Europea e dallAgenzia Ambientale Europea)
prevede un indicatore sulla qualità dellaria in termini di numero
medio dei giorni di superamento per specifici inquinanti atmosferici nelle aree
urbane, relativo a PM10, O3, SO2
ed NO2.
LEnvironmental Signals Report (EEA) accenna, nel capitolo sullinquinamento
atmosferico, al numero di giorni di superamento per lO3 e per il PM10.
10. Questioni da affrontare/Sviluppi futuri
Attualmente lindicatore richiede la disponibilità di dati ottenuti
per mezzo di rilevamenti, e non considera la possibilità di utilizzare
tecniche di modellizzazione per la stima delle concentrazioni di agenti inquinanti
ammesse, in alcuni casi, dalla direttiva 1996/62/CE e delle relative direttive
figlie.
Questo indicatore considera unicamente la qualità dellaria esterna,
non contempla i problemi di qualità dellaria interna agli edifici.
11. Parole chiave
Qualità dellaria locale; qualità dellaria esterna,
inquinamento atmosferico, livello di rischio, valore soglia, valore limite,
benzene, monossido di carbonio, piombo, biossido di azoto, ozono, particolato,
piano/programma di risanamento o mantenimento.
(1) Per la precisione, la direttiva fa riferimento al superamento di valori limite tenendo in considerazione i margini di tolleranza. Il margine di tolleranza, che è stato specificato per ciascuna sostanza inquinante, decresce nel tempo, di modo che per la data in cui i valori limite devono essere raggiunti, i margini di tolleranza siano pari a zero per tutte le sostanze inquinanti
(2) In Italia la direttiva 1966/62/CE
è stata recepita con il Dlgs. 351 del 4 Agosto 1999. Sono ancora in attesa
di recepimento le relative direttive figlie 1999/30/CE e 2000/69/CE.
(3) In Guidelines for Air Quality,
Organizzazione Mondiale della Sanità, 2000
(4) Si considerano le sole sostanze
inquinanti per cui sono stati fissati valori limite in termini di concentrazione
giornaliera, per 8 ore diarie o oraria.
(5) Per lozono è prevista
la definizione di un obiettivo, più che di un valore limite.
(6) Il Dlgs del 4 Agosto 1999 ha
definito una scadenza triennale per la trasmissione del piano o del programma
in attuazione dalla Regione allANPA ed al Ministero dellAmbiente
e della Sanità.
(7) In sintesi, tali schemi sono:
- La valutazione della qualità dellaria locale in base a misurazioni
diviene obbligatoria per gli agglomerati (aree con una concentrazione di popolazioni
superiore a 250.000 abitanti o, ove essa sia pari o inferiore a tale valore,
con una densità abitativa per km2 tale da rendere
necessaria la valutazione e gestione della qualità dellaria a giudizio
dellautorità competente); per le zone in cui i livelli rilevati
sono compresi tra i valori limite e la soglia di valutazione superiore e per
altre zone in cui vengono superati i valori limite.
- Ove, per un periodo rappresentativo (minimo 5 anni), i livelli degli inquinanti
risultino inferiori alla soglia di valutazione superiore, è possibile
utilizzare una combinazione di misurazioni e tecniche modellistiche.
- Luso esclusivo di modelli o di stima oggettiva è consentito solo
se, per un periodo rappresentativo (minimo 5 anni), i livelli siano al di sotto
della soglia di valutazione inferiore.
Le soglie di valutazione superiore ed inferiore sono definite allAppendice
V della 1999/30/CE ed allAppendice III della 2000/69/CE. Per quel che
riguarda lozono, le valutazioni necessarie vengono definite in base agli
obiettivi di lungo periodo per la concentrazione dellozono, proposti nella
COM (2000) 613
La classificazione di ciascuna area o agglomerato dovrà essere riesaminata
almeno ogni 5 anni (in base alle concentrazioni del quinquennio precedente o
in base alla combinazione di campagne di misurazione di breve durata che prevedano
inventari delle emissioni e modellizzazione). Tale classificazione dovrà
essere sottoposta a revisione anticipata in caso di cambiamenti significativi
delle attività che influenzano le concentrazioni nellambiente degli
inquinanti.