La Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

 

La Valutazione Ambientale Strategica è uno strumento messo a punto dalla Commissione europea per la valutazione ecologica dei piani e dei programmi da presentare ai finanziamenti comunitari.
La “promozione di uno sviluppo armonioso, equilibrato e sostenibile delle attività economiche, e l’elevato livello di protezione dell’ambiente e il miglioramento di quest’ultimo” figurano nel Trattato di Amsterdam tra gli obiettivi dell’Unione e i compiti della Comunità. In tal modo la tematica ambientale ha assunto un valore primario e un carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori di investimento oggetto dei piani di sviluppo attuativi delle politiche comunitarie, con particolare riferimento alla programmazione dei Fondi strutturali e con il preciso intento di definire strategie settoriali e territoriali capaci di promuovere uno sviluppo realmente sostenibile.
La finalità ultima della Vas è la verifica della rispondenza dei piani di sviluppo sostenibile, valutandone il complessivo impatto ambientale, ovvero la diretta incidenza sulla qualità dell’ambiente.
La Vas si articola in una valutazione ex ante, in una intermedia, e in una ex post.
La valutazione ex ante procede e accompagna la definizione dei Piani e dei Programmi operativi, di cui è parte integrante. La valutazione intermedia prende in considerazione i primi risultati degli interventi, la coerenza con la valutazione ex ante, la pertinenza degli obiettivi e il grado di conseguimento degli stessi. La valutazione ex post è destinata ad illustrare l’impiego delle risorse, l’efficacia e l’efficienza degli interventi e del loro impatto e la coerenza con la valutazione ex ante. In pratica, la Vas assicura l’integrazione degli obiettivi ambientali nell’ambito dei piani e dei programmi di sviluppo da sottoporre alle richieste di finanziamento dell’UE. Tali obiettivi devono essere esplicitati e il loro perseguimento va monitorato attraverso l’uso di indicatori di stato e di prestazione, del tipo DPSIR (1).

Questi i 10 criteri chiave per la sostenibilità utilizzati nella VAS:

Esempi di settori prioritari per i fondi strutturali
Criteri VAS
Energia, Trasporti, Industria
1. Ridurre al minimo l’impiego delle risorse energetiche non rinnovabili
Energia, Agricoltura, Silvicoltura, Turismo, Risorse idriche, Ambiente, Trasporti, Industria 2.Impiego delle risorse rinnovabili nei limiti della capacità di rigenerazione
Industria, Energia, Agricoltura, Risorse idriche, Ambiente
3. Uso e gestione corretta, dal punto di vista ambientale, delle sostanze e dei rifiuti pericolosi inquinanti
Industria, Energia, Agricoltura, Risorse Idriche, Ambiente
4. Conservare e migliorare lo stato della fauna e della flora selvatiche, degli habitat e dei paesaggi
Agricoltura, Silvicoltura, Risorse Idriche, Ambiente, Industria, Turismo, Risorse culturali 5. Conservare e migliorare la qualità dei suoli e delle risorse idriche
Turismo, Ambiente, Industria, Trasporti, Risorse culturali
6. Conservare e migliorare la qualità delle risorse storiche e culturali
Ambiente urbano, Industria, Turismo, Trasporti,Energia, Risorse idriche, Risorse culturali
7. Conservare e migliorare la qualità dell’ambiente locale
Trasporti, Energia, Industria
8. Protezione dell’atmosfera (riscaldamento del globo)
Ricerca, Ambiente, Turismo, Risorse culturali
9. Sensibilizzare maggiormente alle problematiche ambientali, sviluppare l’istruzione e la formazione in campo ambientale
Tutti 10. Promuovere la partecipazione del pubblico alle decisioni che comportano uno sviluppo sostenibile

Per ulteriori approfondimenti sulla Valutazione Ambientale Strategica

http://www.minambiente.it/Sito/settori_azione/via/vas/vas_indice.asp


(1) L’indicatore DPSIR
(Determinanti – Pressioni – Stato – Impatti – Risposte)
Il modello DPSIR è stato elaborato dall’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ed è concepito nel modo seguente .
I Determinanti, a “monte” dell’intero processo possono essere identificati con le attività e i processi antropici che causano le pressioni. A “valle” delle pressioni sta invece lo Stato della natura, che subisce modificazioni in seguito alle sollecitazioni umane. Ciò comporta Impatti sul sistema antropico, cui la società reagisce con apposite Risposte, finalizzate a rimuovere sia gli Impatti che a modificare i Determinanti.
Gli indicatori misurano in quantità fisiche gli elementi di questo ciclo di interazioni tra uomo e natura. Offrono informazioni utili per la definizione di politiche e per la valutazione della loro efficacia. Confrontati con indicatori dei costi, forniscono informazioni sull’efficienza delle politiche stesse. La Commissione europea ha individuato una linea di azione denominata ESEPI (European System of Environmental Pressure Indices), per fornire una descrizione sintetica in termini fisici dei fenomeni causati dalle attività umane che sono all’origine dei problemi ambientali. Si tratta di determinare statisticamente tali pressioni per tema ambientale (si veda I 10 indicatori europei)