Che cos'è e come si fa

Cos'è

Agenda 21 è un documento, suddiviso in 40 capitoli, di intenti e obiettivi programmatici su ambiente, economia e società sottoscritto da oltre 170 paesi di tutto il mondo, durante la Conferenza su Ambiente e Sviluppo (UNCED) svoltasi a Rio de Janeiro nel giugno 1992.

Durante tale Conferenza, furono stabiliti 27 principi che rappresentano le fondamenta del concetto di sviluppo sostenibile e venne approvato un documento guida - l'Agenda 21 appunto- che associa a questi principi le modalità attuative e gli obiettivi operazionali, richiamando i compiti e le responsabilità dei governi e dei soggetti sociali per attuarli.

E' un documento di 800 pagine che parte dalla premessa che le società umane non possono continuare nella strada finora percorsa aumentando il gap economico tra le varie nazioni e tra gli strati di popolazione all'interno delle nazioni stesse, incrementando la povertà, la fame, le malattie e l'analfabetismo e causando il continuo deterioramento degli ecosistemi dai quali dipende il mantenimento della vita sul pianeta.

E' necessario cambiare strada migliorando gli standard di vita per tutti e proteggendo e gestendo meglio l'ambiente per un futuro più sano e più sereno per l'intera umanità.

Agenda 21 è costituita da quaranta capitoli divisi in quattro parti:

  • dimensioni sociali ed economiche: povertà, sanità, ambiente, aspetti demografici, produzione, ecc.
  • conservazione e gestione delle risorse: atmosfera, foreste, deserti, montagne, acqua, prodotti chimici, rifiuti, ecc.
  • rafforzamento del ruolo dei gruppi più significativi:donne, giovani, Ngo, agricoltori, sindacati;
  • metodi di esecuzione: finanze, istituzioni.

Nel capitolo 28 dell'Agenda 21 i leader del mondo invitano tutte le autorità locali ad intraprendere il processo consultivo con le loro popolazioni e a cercare il consenso su una Agenda 21 Locale entro il 1996. L'Agenda 21 locale che è un processo di miglioramento volontario promosso a livello locale. Agenda, in quanto si annotano le cose da fare; Locale, in quanto viene definita in un contesto circoscritto attorno agli attori che vi operano; 21 è il secolo che si apre e nel quale il documento, le azioni che lo hanno generato e che ne deriveranno, produrranno i loro effetti.

L'Agenda 21 Locale è un documento che contiene gli impegni (in campo ambientale, economico, sociale) che una comunità locale si assume per il 21° secolo, ma è soprattutto un percorso di lavoro. Il suo successo, e anche la sua continuità, dipendono dal grado di partecipazione e condivisione della comunità locale, a tutti i livelli e in tutte le forme presenti.

Il suo principale punto di forza risiede nella possibilità di definire in modo diretto, partecipato, endogeno il percorso da compiere per migliorare la qualità della vita, lo sviluppo economico e l'ambiente, coinvolgendo tutti i soggetti interessati (Forum). E' dunque una procedura fortemente adattabile alle caratteristiche locali e "personalizzabile" in funzione dei processi decisionali, dei livelli tecnologici, delle problematiche specifiche.

Il Processo di A21L prevede sei passi fondamentali: l'attivazione del Forum, la consultazione permanente, la definizione degli obiettivi, la redazione del Rapporto sullo Stato dell'Ambiente, il Piano d'Azione Ambientale, il Reporting.
 
Dal 1992 moltissimi paesi hanno promosso Agenda 21 Locale, con esiti molto incoraggianti sulle politiche e soprattutto sul miglioramento del benessere economico, sociale ed ambientale. A livello europeo circa 400 comunità locali hanno sottoscritto la Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile, elaborata durante la prima conferenza europea ad Aalborg (1994), impegnandosi quindi ad attuare a livello locale l'Agenda 21 elaborata a Rio, elaborata durante la prima conferenza europea ad Aalborg (1994), impegnandosi quindi ad attuare a livello locale l'Agenda 21 elaborata a Rio
Nel febbraio 2000, anche il Comune di Ravenna ha aderito alla Carta di Aalborg mpegnandosi ad attivare il Processo di Agenda 21 Locale.

Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (WSSD), tenutasi a Johannesburg dal 26 agosto al 4 settembre 2002, ha rappresentato una importante occasione per rilanciare l'impegno degli Enti Locali. Nei documenti finali del Summit il governo locale ha ottenuto il riconoscimento della Comunità Internazionale per il suo ruolo di attore chiave nell'attuazione dell'Agenda 21.

Come si fa

L'Agenda 21 Locale si basa sull'attivazione e gestione di un processo partecipato che prevede il coinvolgimento attivo dell'Amministrazione Pubblica e dei rappresentanti dei vari attori locali (settore produttivo, aziende collegate, associazioni di categoria, associazioni del volontariato, circoli, mondo della scuola, agenzie di controllo, organizzazioni sindacali, ordini professionali, media, enti pubblici, ecc.). Tutti gli attori del processo vengono anche definiti stakeholders ovvero "portatori di interessi".

La partecipazione avviene mediante la costituzione di un apposito FORUM DI AGENDA 21 LOCALE, in cui sono coinvolti tutti i settori e soggetti rappresentativi del territorio locale disposti a lavorare e a collaborare al progetto Agenda 21 Locale, suddivisi per gruppi di lavori tematici.
Le pubbliche Amministrazioni giocano un ruolo fondamentale in quanto definiscono la programmazione e la gestione della pianificazione territoriale ed orientano le politiche delle attività produttive e quelle ambientali.

Tuttavia anche altri attori del settore industriale, commerciale e agricolo, le scuole e il mondo della ricerca, l'associazionismo, il volontariato i giovani devono fare la loro parte nel promuovere iniziative di sviluppo sostenibile, considerando i processi produttivi utilizzati, le attività di settore e le loro ricadute, il tipo di consumi e gli stili di vita adottati.

Per avviare ufficialmente un'A21L, l'Amministrazione dell'Ente promotore deve aderire alla Carta di Aalborg, impegnandosi formalmente nell'attivazione del processo.

Il passo successivo consiste nell'individuare le problematiche da affrontare nell'ambito del processo mediante la realizzazione di un'indagine accurata che metta in evidenza le caratteristiche e le criticità del territorio considerato, verificandone, se possibile, le relative cause. In particolare il Rapporto sullo Stato dell'Ambiente (RSA) si configura come lo strumento più efficace per la definizione di un quadro di riferimento comune, rappresentativo della realtà analizzata e destinata all'intera comunità locale.

I risultati di tale indagine costituiscono dunque il punto di partenza per determinare gli obiettivi generali dell'azione ambientale e per identificare l'ordine di priorità dei problemi da considerare.
Il Forum elabora quindi il 'Piano d'Azione' le cui azioni devono integrarsi nella progettualità dei diversi settori pubblici e privati.

Il Piano d'Azione richiede una regolare attività di monitoraggio: l'esigenza di verificare lo stato di attuazione delle azioni previste fa emergere i punti di forza e di debolezza che, insieme al dibattito all'interno del Forum, sono necessari per una continua modifica e riprogettazione del Piano stesso.

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