Le principali tappe

Dalla protezione della natura allo sviluppo sostenibile

L'educazione ambientale nasce, in tutto il mondo ed anche in Italia, esclusivamente come educazione per la difesa e conservazione della natura..

La prima 'Convenzione per la preservazione in stato naturale di flora e fauna' sottoscritta a livello internazionale anche dall'Italia, risale al 1933.

Nel 1965 il concetto di educazione ambientale è citato, tra i primi documenti internazionali, nella Conferenza di Bangkok sulla Conservazione della Natura e delle Risorse Naturali, come strumento per la conservazione del patrimonio naturale.

L'aspetto naturalistico tende ad essere superato già nel documento che segue alla Conferenza di Stoccolma dell'ONU del 1972 che, attraverso i suoi 27 principi, e nel 19° in particolare, richiama la necessità di un'educazione ai problemi ambientali attraverso il senso di responsabilità di individui, società e collettività per la protezione e il miglioramento dell'ambiente nella sua piena dimensione umana al fine di garantire progresso e sviluppo anche alle generazioni future.

Nel 1975 La Conferenza Unesco-Unep di Belgrado, nel documento 'Schema mondiale per l'educazione ambientale', attribuisce in modo deciso un carattere sociale all'educazione ambientale che deve trasmettere valori etici per una rielaborazione del rapporto tra uomo e suo simile e tra uomo e natura. E' sottolineata la multidisciplinarietà dell'educazione ambientale e valorizzato il suo aspetto sociale, che investendo l'ambiente di vita, coinvolge le persone nei loro bisogni primari di sopravvivenza, salute e qualità della vita.

Durante la 1^ Conferenza intergovernativa mondiale sul tema, nel 1977, viene sottolineata l'importanza strategica dell'educazione ambientale con la Dichiarazione di Tbilisi In questo contesto vengono definiti i seguenti paradigmi teorici dell'educazione ambientale:
- globale;
- multidisciplinare;
- impartita a tutte le età e ad ogni livello di educazione formale ed informale;
- rivolta a tutta la comunità
- capace di connettere la conoscenza all'azione attraverso un processo di assunzione della responsabilità;
- stimola la presa di coscienza individuale per 'dare il senso della continuità che collega l'atto di oggi alle conseguenze di domani';
- dimostra l'interdipendenza tra comunità nazionali e la necessità del principio di solidarietà tra l'intera umanità.
E' sottolineata inoltre l'importanza che l'educazione ambientale può avere nel rinnovamento del processo educativo.

1987 - Congresso Unesco-Unep a Mosca: l'educazione ambientale deve essere orientata ai problemi concreti dell'ambiente umano in una prospettiva interdisciplinare che tenga conto della complessità. E' riconosciuta l'importanza di una presa di coscienza collettiva poiché solo la modifica dei comportamenti della maggioranza della popolazione attraverso una libera e cosciente interiorizzazione dei valori positivi per l'ambiente può portare ad una soluzione duratura dei problemi.

1988 - L'Unione Europea affronta i temi dell'educazione ambientale nella Risoluzione del 24 maggio, in cui inserisce le priorità d'intervento l'inserimento dell'educazione ambientale in tutti i settori e programmi di attività.

1992 - Conferenza dell'ONU su 'Ambiente e sviluppo' di Rio de Janeiro o ' Summit della Terra' e Congresso mondiale di Toronto per l'educazione ambientale e la comunicazione su ambiente e sviluppo. Nel documento di Agenda 21, elaborato a seguito della Conferenza delle Nazioni Unite, un intero capitolo dedicato al tema (cap.36) stabilisce che l'educazione ambientale è uno strumento per la promozione dello sviluppo sostenibile e per aumentare la capacità delle popolazioni di affrontare questioni ambientali e di sviluppo. L'educazione viene così identificata come strumento primario per promuovere sistemi di vita e di produzione sostenibili, al fine di garantire un uso delle risorse distribuito equamente tra i popoli e tra le generazioni presenti e future.

1993 - Il Parlamento europeo adotta una nuova Risoluzione sull'educazione ambientale con la quale invita gli stati membri a definire congiuntamente sulla base di un idoneo strumento giuridico, quale ad esempio un programma di azione pluriennale, i principi di una reale politica europea di educazione all'ambiente, ed in particolare a:
- integrare la dimensione ambientale in tutti gli aspetti dell'insegnamento e a tutti i livelli;
- concentrare gli sforzi sui programmi di formazione destinati agli insegnanti;
- promuovere l'educazione permanente degli adulti in materia di ambiente;
- promuovere lo sviluppo di centri di ricerca e di formazione interdisciplinare nel campo dell'educazione ambientale.
Con lo stesso documento vengono inoltre sottolineati il ruolo fondamentale delle scuole e dei loro insegnanti nell'elaborazione e attuazione di tale politica e la necessità di sviluppare una rete di scambio tra i vari soggetti che lavorano nel settore . Tra le iniziative educativa proposte rientrano azioni educative nelle scuole, l'organizzazione di settimane nazionali di educazione ambientale su progetti e lavori definiti dai giovani e attività di sensibilizzazione realizzata dai comitati d'impresa sui luoghi di lavoro.

1997 - La Dichiarazione di Salonicco, a seguito della Conferenza internazionale dell'Unesco, da ancora ampio spazio alla necessità di un rapido e radicale cambiamento di consumi e modelli di produzione; tra le raccomandazioni è ribadita la necessità di investire nell'educazione per promuovere uno sviluppo sostenibile, attraverso un processo di partecipazione e di apprendimento collettivo che coinvolge governi, autorità locali, università, imprese, consumatori, ONG, mezzi di informazione; inoltre si sottolinea il ruolo della comunità scientifica nell'assicurare che i contenuti dell'educazione ambientale, intesa come educazione verso la sostenibilità, siano basati su dati certi e aggiornati.

1997 - Il Gruppo di lavoro della Commissione Europea ha prodotto il testo 'Environmental Education in The European Union' che rappresenta una guida su quanto è stato fatto finora nei paesi dell'Unione e da indicazione su metodologie adottate e su come l'educazione ambientale è incorporataei sistemi educativi nazionali.

1997 - La 'Carta dei principi per l'educazione ambientale', elaborata a Fiuggi da rappresentanti dei Ministeri dell'Ambiente e della Pubblica Istruzione, rappresenta il primo documento del genere in Italia e si rivolge ai cittadini di ogni età come alla Pubblica Amministrazione, alle imprese come ai lavoratori, alle scuole come alle agenzie educative del territorio. La Carta propone orientamenti alla ricerca, alla riflessione, al confronto, sottolineando l'importanza della diffusione, qualificazione e socializzazione delle scelte pubbliche volte allo sviluppo sostenibile e, non ultimo, si integra con il processo di rinnovamento delle strutture educative del sistema formativo.

2001 - Al termine di un ciclo di seminari dei referenti educazione ambientale del sistema ANPA/ARPA/APPA viene redatta la Carta di Fiesole: 'per un'educazione ambientale capace di futuro'.