Progetto
Implementazione di un sistema
di Contabilità ambientale
su scala provinciale e intercomunale
DR. ING. PAOLO NATALI
Le premesse
I presupposti dello studio
I contenuti dello studio
Alcune conclusioni
Le premesse
Il progetto è stato coordinato dal Settore
Ambiente della Provincia di Bologna che si è avvalso di alcune
consulenze (tra le quali va ricordata in particolare quella del
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Chimica dei Biosistemi dellUniversità
di Siena), della collaborazione (per quanto riguarda la fornitura
dei dati) dei 6 Comuni e della Comunità Montana della Valle
del Samoggia oltre che dei diversi enti (in primis Seabo e Consorzio
di Bonifica Reno Palata) che gestiscono la risorsa idrica nel territorio
preso in esame, quello appunto dei Comuni di Bazzano, Castello di
Serravalle, Crespellano, Monte San Pietro, Monteveglio, Savigno.
Scopo del Progetto, secondo lincarico attribuito alla Provincia
dal Ministero dellAmbiente, che lo ha finanziato e che insieme
allISTAT ed al CNEL ne ha seguito con particolare interesse
lo svolgimento, era quello di sperimentare, con riferimento allacqua
ed al livello comunale e provinciale, lapplicabilità
di un sistema di contabilità ambientale (il cui modello andava
studiato) secondo quanto previsto dal progetto di legge quadro presentato
dal Sen. Giovannelli, a suo tempo approvato dal Senato ma decaduto
alla spirare della legislatura ed ora nuovamente presentato al Parlamento.
Si trattava intanto di fare chiarezza sul termine stesso di contabilità
ambientale, unespressione un po ermetica per lopinione
pubblica ed il cui significato è da chiarire anche tra addetti
ai lavori.
In tal senso la realizzazione del Progetto ci ha permesso dindividuarne
almeno tre accezioni che potremmo definire così:
- a) contabilità ambientale = rendicontare
lambiente, cioè mettere a punto strumenti condivisi
(obbligatori e volontari) per documentare le condizioni quali-quantitative
delle diverse componenti ambientali;
- b) contabilità ambientale = Quanto
conta (vale) lambiente, cioè trovare modalità
che permettano di valutare, misurare il valore (costo-prezzo)
dellambiente e delle sue componenti;
- c) contabilità ambientale = Fare
i conti con lambiente (vedersela con lambiente),
cioè dare elementi per tenerne conto dellambiente
nelle scelte e nelle decisioni da assumere.
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I presupposti dello
studio
Il nostro lavoro si è svolto secondo due
indirizzi di ricerca:
- Una capillare ricostruzione del ciclo fisico
ed antropico (captazione, potabilizzazione, collettamento e depurazione)
della risorsa idrica nel territorio considerato ed applicazione
di un indicatore sintetico olistico di sostenibilità ambientale
(lEMERGIA).
- La raccolta critica dei dati desunti dai bilanci
dei diversi enti interessati per gli anni 1997-2000 relativi alla
gestione della risorsa idrica.
I risultati ottenuti ma, ancor più,
le riflessioni fatte durante lo svolgersi del progetto, ci hanno permesso
di produrre elementi interessanti (ancorché non esaustivi)
in ordine al tema Contabilità Ambientale.
La procedura seguita consiste nella integrazione tra un modello fisico
del ciclo della risorsa idrica ed un bilancio funzionale dello stesso
ciclo, condotto utilizzando lanalisi EMERGETICA e la valutazione
del capitale naturale contenuto nella risorsa idrica, e quindi in
grado di fornire contemporaneamente gli elementi per la valutazione
di sostenibilità del ciclo della risorsa.
Cosè lEMERGIA e più precisamente lEMERGIA
SOLARE ?
E la quantità di energia solare che è necessaria
(direttamente o indirettamente) per ottenere un prodotto o un flusso
di energia in un dato processo; la sua unità di misura è
il joule di emergia solare (sej). Per ottenere lemergia di un
prodotto occorrerà moltiplicare la quantità di quel
prodotto per la sua transformity (espressa in sej/j ovvero sej/unità
di misura come il gr), vale a dire la quantità di energia solare
incorporata in un joule o in un grammo di quel prodotto. Le transformity
sono già disponibili in letteratura.
Unità di energia di tipo diverso (es. di carbone o di energia
elettrica) non hanno la stessa qualità, nel senso che per ottenerle
è stata necessaria una diversa quantità di energia solare.
Lanalisi emergetica parte pertanto dallassunto che lenergia
solare , che è alla base della vita e di tutti i processi e
prodotti esistenti sulla terra, è in definitiva la più
idonea e rappresentativa unità di misura fisica, per i giudizi
e le valutazioni di sostenibilità.
Non solo, ma se si vuole passare da una contabilità fisica
delle risorse ambientali, o di un bene ad una contabilità monetaria,
ciò è possibile applicando allemergia delle risorse
o del bene in esame il valore monetario di una unità emergetica
cioè lEmergy Money Ratio, ottenuto dividendo lemergia
totale che fluisce allinterno di un sistema per il PIL (prodotto
interno lordo) del sistema medesimo.
Il calcolo effettuato sulla Provincia di Modena, ha prodotto il valore
di 7,26 x 108 sej/£. Tale valore potrà essere aggiornato
e rivisto sulla base del calcolo, attualmente in corso, dellEmergia
totale annuale della Provincia di Bologna che sarà rapportata
al PIL della Provincia relativo al medesimo anno.
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I contenuti dello studio
Il ciclo artificiale dellacqua comprende,
come noto, le fasi successive di Prelievo, Potabilizzazione, Distribuzione,
Raccolta, Depurazione e Reimmissione nellambiente.
Sono state calcolate le transformity (cioè, come
detto, le quantità di emergia-energia solare incorporata)
dellacqua superficiale, dellacqua sotterranea, dellacqua
prelevata, potabilizzata e distribuita da SEABO come valori medi
relativi allintera rete aziendale.
Tradotte in valore emergetico, misurato in Em£/m3, si sono
desunti così un valore del bene-acqua in sé (pari
a 582 Em£/m3), un valore dellacqua dopo il prelievo
(pari a 761 Em£/m3), uno dellacqua dopo la potabilizzazione
(pari a 994 Em£/m3), ed uno dellacqua dopo la distribuzione
(pari a 2763 Em£/m3). Ciò significa che, in termini
di analisi emergetica (e non di analisi dei costi di produzione
che non mettono in conto il valore della risorsa in sé),
lacqua rappresenta il 21,07% del valore totale dellacqua
al rubinetto, mentre le fasi di prelievo, potabilizzazione e distribuzione
rappresentano rispettivamente valori aggiunti pari al 6,48%, 7,13%
e 64,02%.
Possiamo intanto confrontare il valore di 2763 Em£/m3 con
il valore della tariffa applicata all1/7/2000 (IVA esclusa)
pari a £./m3 1483.
Ripetendo un calcolo analogo non sul servizio acquedotto di Seabo,
ma sul servizio locale riferito ai 6 Comuni (che è alimentato
da Seabo ma anche dallacquedotto modenese e da risorse locali)
ed aggiungendo anche le fasi di collettamento fognario e di depurazione
si perviene ai seguenti valori:
- acqua erogata dal Servizio acquedotto Em£/m3
3263
- acqua raccolta e depurata Em£/m3 1963
per un totale di Em£/m3 5226 per lintero ciclo dellacqua,
a fronte di una tariffa di acquedotto fognatura e depurazione
pari a 2163 £/ m3 .
Come detto si è provveduto anche
ad una raccolta capillare dei dati riguardanti le entrate e le spese
sia di parte corrente che in conto capitale sostenute negli anni
1997, 1998, 1999 e 2000 nel territorio in esame relativamente alla
gestione della risorsa idrica da parte di diversi enti competenti
e cioè: i 6 Comuni, Seabo, il Consorzio di Bonifica Reno
Palata, la Comunità Montana e la Provincia.
Senza dilungarsi nellanalisi dei dati, che si possono consultare
integralmente al CAP. 5 dello Studio, basti riportare, senza commento
il seguente quadro di sintesi
|
|
1997 |
1998 |
1999 |
2000 |
|
|
totale spese |
6.869 |
7.895 |
8.791 |
2.302 |
|
|
totale entrate |
6.678 |
7.494 |
8.400 |
2.176 |
|
|
differenza
complessiva (+/-) |
-191 |
-401 |
-391 |
- |
|
|
Dati senza SEABO |
-179 |
-182 |
-129 |
-126 |
|
Quadro
di sintesi delle spese sostenute e delle entrate realizzate nei 6
comuni dellarea del Samoggia, dati in milioni di lire
(*) senza Seabo;
A ciò vale la pena di aggiungere alcune
brevi considerazioni.
Uno degli scopi del Progetto era quello di verificare lapplicabilità
di modelli di contabilità ambientale adottati a livello europeo
(SERIEE- EPEA e NAMEA), oggetto di studio e di applicazioni da parte
di ISTAT e citati nel progetto di legge quadro Giovannelli.
Il nostro lavoro ha messo in evidenza la difficoltà di utilizzo
a livello infraregionale dei modelli di contabilità europea
SERIEE e NAMEA.
Quanto al primo, la ricerca condotta ha confermato:
- una certa disomogeneità dei modelli di bilancio dei
diversi livelli istituzionali, sia per quanto riguarda le voci
di spesa (in particolare per lambiente) sia per quanto riguarda
la classificazione funzionale;
- una conseguente difficoltà ad estrarre dai bilanci le
spese che riguardano una singola componente ambientale come lacqua,
che fa riferimento tra laltro ad attività di prelievo,
di regimazione, di distribuzione per diversi usi e di smaltimento;
- una non corrispondenza biunivoca con i domini ambientali previsti
da SERIEE tra i quali si annoverano distintamente acqua
e suolo e acque sotterranee.
Tale situazione richiederebbe pertanto,
una normalizzazione dei modelli di bilancio in uso nel nostro paese
ed il loro adeguamento alla classificazione SERIEE EPEA. Si
rammenta che oltre alle spese della pubblica amministrazione andrebbe
considerata anche la spesa delle famiglie e delle imprese.
Per quanto riguarda NAMEA le difficoltà a livello locale
per riempire di dati la matrice dei conti economici (NAM) e dei
conti ambientali (E.A) appaiono rilevanti soprattutto per quanto
riguarda i primi, mentre per i secondi, che interessano inquinanti
atmosferici, la produzione di rifiuti, e gli scarichi idrici di
fosforo e azoto (tutti indicatori di pressione) cè
tra laltro il problema di definire i flussi input-output tra
confini amministrativi.
In generale esiste poi il problema di cogliere il nesso, il legame
di causa-effetto, sia pure qualitativo, tra livello delle spese
e livello di qualità ambientale, per cui forte sarebbe il
rischio (al di là delle difficoltà applicative illustrate)
di risolvere la contabilità ambientale nellennesimo
adempimento burocratico privo di apprezzabili ricadute positive
sulle politiche.
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Alcune conclusioni
Lacqua prelevata, potabilizzata e destinata
ad uso civile nei 6 Comuni per lanno 1999 ammonta a 2,83 x
106 m3.
Applicando a tale volume il valore emergetico calcolato di 3263
Em£/m3 si ricava un valore totale di £. 9,30 Mld/anno.
Aggiungendo anche il servizio di collettamento e depurazione ed
applicando il valore emergetico dellintero ciclo di 5226 Em£/m3
si ottiene un valore totale di Mld 11,2.
La spesa degli enti pubblici per la gestione della risorsa idrica
ammonta per il medesimo anno (1999) a £.8,8 Mld corrispondenti
ad una spesa di 3.104 £./ m3 .
Le entrate ammontano a 8,400 Mld.
Da tali valori si desume che:
- la differenza tra valore emergetico e costo
sostenuto dagli enti di gestione ammonta a 2122 £./ m3 (5226
3104).
- Gli enti pubblici perdono 400
milioni nel 1999, ma rispetto al valore emergetico i costi (esternalità)
che il mercato non è in grado di monetizzare ammontano
complessivamente a circa 6 miliardi.
Da questi dati esce confermato il fatto, ben
noto, che le tariffe del servizio idrico oggi non coprono nemmeno
i costi operativi effettivi del servizio: a ciò porrà
rimedio lapplicazione del metodo tariffario normalizzato, introdotto
dalla £.36/97 (Galli).
Esiste tuttavia un valore che non viene messo in conto nemmeno da
questa tariffa, e cioè il valore in sé del bene acqua.
Lanalisi emergetica permette di dare una misura a tale valore:
se anche questa componente del prezzo entrasse nella tariffa ne dovrebbero
beneficiare (come una vera e propria royalty) le amministrazioni ed
i cittadini dei territori da cui lacqua proviene. Questo, oltre
a corrispondere ad una misura di giustizia (traducendosi in benefici
a fronte di una risorsa messa a disposizione di una più vasta
collettività) andrebbe a vantaggio della sostenibilità,
in quanto indurrebbe certamente ladozione di misure di risparmio
per mitigare gli effetti della crescita dei prezzi.
Inoltre le risorse economiche introitate potrebbero essere destinate
ad interventi di ripristino delle funzioni ecologiche compromesse
o limitate.
Si pensi tra laltro, a questo riguardo, che il valore emergetico
calcolato è stato computato con estremo dettaglio, ma tenendo
conto soltanto del sistema artificiale coinvolto e del sistema naturale
limitatamente alla funzione specifica di utilizzo della risorsa idrica
senza fare intervenire anche altre importanti funzioni ecologiche
(biodiversità ecc
) che lacqua garantisce.
Queste semplici valutazioni rendono conto del fatto che è più
che mai urgente strutturare in qualche modo il rapporto tra risorse
ambientali e mercato. Sostenere infatti che lambiente
non è monetizzabile allontana lambiente dai processi
decisionali che parlano un linguaggio ben preciso, quello economico.
Rifiutare la dimensione economica dellambiente significa non
permettere agli operatori economici, pubblici e privati, di confrontarsi
con i limiti del sistema economico così come strutturato nellera
della non-sostenibilità. Il mercato oggi riesce a processare
solo i beni che entrano nel suo orizzonte e questi, oggi, sono i beni
divisibili ad assetto proprietario. Pertanto quelli indivisibili ad
assetto non proprietario non hanno valore di mercato in quanto restano
fuori di esso. Il problema della separatezza tra economia ed ecologia,
tra valori economici e valori ambientali si può quanto meno
impostare superando la chiusura dei modelli economici e allargando
le porte del mercato in modo che i beni di tutti, cioè di nessuno,
possano assumere un valore economico.
La dimensione monetaria è necessaria a qualunque politica.
Anche lambiente, come tutto, può benissimo avere un prezzo,
in fondo si tratta solo di una convenzione tra operatori concorrenti
per lutilizzo di una risorsa limitata, i cui meccanismi di rigenerazione
sono ancora in parte sconosciuti.
- La contabilità ambientale fisica è
costituita da un sistema di informazioni basato su conti ambientali
fisici per il supporto alle decisioni in materia di politica ambientale.
- La contabilità ambientale monetaria
riguarda lelaborazione di bilanci riferiti al territorio
supportati da indicatori di performance macroeconomica per la
stima dei livelli di sostenibilità dello sviluppo.
A questo punto possiamo tentare una ricognizione
generale dei diversi strumenti che abbiamo a disposizione, dei diversi
attrezzi della cassetta (al servizio delle politiche di
sviluppo sostenibile) che stiamo maneggiando da qualche tempo, ciascuno
dotato di una propria caratteristica peculiare ma con margini di integrazione
e di sovrapponibilità che è giusto tenere presenti.
Possiamo rifarci alla sommaria classificazione fatta in premessa tra
le tre possibili accezioni di contabilità ambientale.
- a) Quali gli strumenti per rendicontare
lambiente, per la contabilità fisica ?
Potremmo annoverare tra questi i Rapporti sullo Stato dellAmbiente,
i Bilanci ambientali (stock, flussi applicati sia ai modelli fisici
che funzionali) e il Regolamento EMAS applicato ad un sito, ad
unorganizzazione o ad un territorio.
- b) Quali gli strumenti per misurare quanto
conta, quanto vale lambiente ?
I modelli SERIEE-EPEA o NAMEA (con le necessarie normalizzazioni
dei modelli di bilancio e con le opportune semplificazioni ed
adattamenti a scala infraregionale) o lEmergy Money Ratio
si possono utilmente prestare in questo senso.
- c) Quali infine gli strumenti di supporto
decisionale in grado di tenere conto dellambiente
?
La V.I.A. e la V.A.S.-VAL.S.A.T., il piano dazione ambientale
di Agenda 21 (ed il P.E.G. orientato alla sostenibilità
che ne può conseguire), il modello CONT.A.RE. (messo a
punto dalla Regione Toscana) si muovono in tale direzione.
A fungere da collante generale e da integratore
dei diversi strumenti va poi segnalato il sistema deglindicatori,
utili sia per VAS che per EMAS, Agenda 21 e R.S.A.
Naturalmente a seconda dei casi avremo indicatori di tipo diverso,
descrittivi, di performance, di efficienza, di benessere totale, di
tipo analitico o olistico aggregato.
Tra questi ultimi vale la pena di segnalare lImpronta Ecologica,
che presenta caratteristiche di grande immediatezza ed il cui significato,
anche in termini comunicativi, è assai rilevante e lEmergia
che abbiamo utilizzato in questo Progetto sulla contabilità
ambientale e che, percepibile con minore immediatezza nei suoi contenuti,
si presta tuttavia, come visto, ad essere tradotta in termini monetari.
Ciò di cui si avverte il bisogno e che anche il Progetto da
noi realizzato indica come urgente è che da una sintesi delle
esperienze fin qui compiute possa trarsi una norma (la legge quadro
sulla Contabilità Ambientale con relativi decreti di attuazione)
utile a definire in maniera univoca (con gli eventuali opportuni margini
di flessibilità e gradualità) quali atti amministrativi
e quali documenti tecnici funzionali allattuazione di politiche
di sostenibilità ambientale, possano e debbano essere redatti
e fatti propri ai diversi livelli istituzionali, con la relativa periodicità.
Solo così sarà possibile, esaminandone le risultanze
in arco pluriennale, comprendere se un Comune, una Provincia, una
Regione o il nostro Stato stiano operando secondo una linea di coerenza
dal punto di vista delle politiche ambientali, e stabilire confronti
tra enti del medesimo rango.
Tra gli strumenti che sembrano essere alla portata di tutti in un
lasso di tempo ragionevole possono essere annoverati in una prima
fase, i Rapporti sullo Stato dellAmbiente ed un modello SERIEE-EPEA
normalizzato e, con maggiore gradualità e respiro strategico,
lassunzione progressiva negli strumenti di pianificazione e
programmazione territoriale/urbanistico ed economico/finanziaria (P.R.G.,
P.T.C.P.), degli obiettivi e delle azioni individuate nei processi
di Agenda 21 e nelle procedure di Certificazione Ambientale.
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