I
conti monetari della Provincia di Napoli
Alcune osservazioni sullapplicazione
dello schema EPEA
di Clementina Chieffo
Presidente dellAssociazione di Economisti
Ambientali di Impresa
Siamo nella fase conclusiva del processo di sperimentazione
locale del progetto CLEAR-LIFE e può essere quindi interessante
che mi soffermi sulle scelte che la Provincia di Napoli ha operato
in merito alle spese ambientali del bilancio.
In un articolo precedente ho affrontato i problemi relativi allinizio
del processo di valutazione della spesa (si veda a tale proposito
La spesa ambientale:
i termini economici e quelli contabili, "Contabilità
ambientale n. 2"). In questo momento è necessario
invece e non è cosa semplice esplicitare quali
siano i risultati conseguiti, le difficoltà incontrate, nonché
le perplessità riscontrate nel lavoro, in modo da attivare
il circolo virtuoso del continuo miglioramento.
Prima di avventurarmi nel racconto di come abbiamo costruito i conti
ambientali devo assolutamente ringraziare il tutto il gruppo di
lavoro della Provincia di Napoli, e in particolare la Direzione
Politiche comunitarie (C. Pomella e C. Manzo), la Ragioneria generale
(A. Concione, A. Sena e G. Cruiscuolo), la Direzione ambiente (B.
Napolitano, B. Mazza, A. DAgostino e A. De Franscesco), perché
senza il loro entusiasmo e la loro pazienza non avremmo potuto conseguire
questo risultato.
Per la Provincia di Napoli la riclassificazione dei conti monetari
ha riguardato tutto il Conto consuntivo 2001 e i relativi PEG (Piano
Esecutivo di Gestione) e attualmente stiamo procedendo alla riclassificazione
del Bilancio di previsione 2002.
Ai fini delle sperimentazione ci è apparso infatti utile
verificare quali risultati, in termini di informazioni utili, si
ottengono da un bilancio consuntivo e in particolare quali problematiche
presenta la riclassificazione della spesa per un bilancio di previsione.
È evidente che lavorando su documenti già approvati
(come appunto lultimo bilancio consuntivo disponibile) la
sperimentazione manca del momento di discussione di indirizzo politico
di destinazione della spesa dellente locale. Lo sfasamento
temporale tra il progetto di sperimentazione e i tempi di approvazione
del bilancio annuale di previsione e della relazione previsionale
e programmatica per lanno 2003 non consentiranno infatti,
alla maggioranza dei partner partecipanti al progetto, una contestuale
discussione del primo bilancio ambientale di previsione.
La riclassificazione è stata effettuata sulla base di un
prospetto, condiviso con tutti gli altri enti del progetto, costruito
in modo da consentire il collegamento dei capitoli di bilancio ai
singoli conti del modulo EPEA (Environmental Protection Expenditure
Account) nonché ai diversi ambiti di rendicontazione già
individuati in precedenza nellambito del progetto CLEAR.
Per ciascun PEG, ognuno corrispondente a una direzione della Provincia,
sono state analizzate tutte le voci di spesa, in modo da individuare
il progetto di riferimento e selezionare, quindi, le voci cui attribuire
carattere ambientale. Queste ultime poi sono state riclassificate
secondo il suddetto prospetto.
Nella prima sezione del prospetto, in corrispondenza di ciascuna
voce, sono stati inseriti:
- un codice composto da quattro numeri, relativi rispettivamente
a: tipologia di spesa, funzione, intervento, capitolo;
- la tipologia di spesa (corrente/investimenti);
- il numero del capitolo di bilancio;
- la tipologia di fondi (residui/competenza);
- il numero identificativo del progetto;
- limporto liquidato.
Nella seconda sezione, relativa allEPEA, ciascuna voce di
spesa è stata sottoposta a riclassificazione ed è
stata fatta rientrare in uno dei 9 sottoconti dellEPEA, corrispondenti
alle classi CEPA (Classification of Environmental Protection Activities).
È la prima volta che questo schema viene utilizzato per riclassificare
un bilancio provinciale.
Va premesso che nelloperare la riclassificazione secondo lo
schema EPEA non si è aggiunta alcuna voce, cioè non
si è adattato (allargato) lo schema aggiungendo voci di spesa
rilevate in particolare in base agli ambiti di rendicontazione individuati.
Questa scelta è stata dettata dalla necessità di verificare
la rispondenza dellEPEA a una rilevazione per ambiti. In effetti,
si è ragionato sulla applicabilità di un modello di
rilevazione di carattere nazionale a una realtà locale. In
sostanza si è riscontrato che, come per similitudine esistono
differenze espressive tra il Bilancio dello Stato e quello degli
enti locali, così esiste una difformità tra EPEA e
gli ambiti di rendicontazione, espressamente tarati su di un sistema
di rilevazione della spesa ambientale in ambito locale, anche se
il metodo di contabilizzazione può essere similare.
Per la sezione Bilancio Ambientale, ciascuna voce di
spesa selezionata è stata classificata in base ad ambiti
e sottoambiti di rendicontazione, individuati nellambito della
sperimentazione coordinata del progetto.
In questa fase del processo di sperimentazione, il primo problema
ha riguardato la riclassificazione delle spese generali di funzionamento
sostenute da ciascuna direzione. Date le difficoltà riscontrate
nel tentativo di ottenere dati precisi relativamente alla spesa
per il personale impiegato nei progetti a carattere ambientale,
si è deciso di attribuire le spese di funzionamento sulla
base di valori percentuali proporzionali alla spesa sostenuta dalla
direzione per i progetti considerati.
Tuttavia, le difficoltà maggiori si sono riscontrate in sede
di collegamento delle voci di spesa ai sottoconti dellEPEA.
Si sono, infatti, rilevate:
- difficoltà relative alla scelta del sottoconto EPEA in
cui far rientrare alcune tipologie di spesa;
- assenza di sottoconti idonei a riclassificare le spese relative
ad aree di competenza considerate nella definizione degli ambiti
di rendicontazione;
- rischio collegato alla perdita dinformazione sulla qualità
della spesa, in particolare, in assenza di una corrispondente voce
del conto EPEA, rispetto allo specifico ambito di rendicontazione
individuato. Il pericolo è infatti di utilizzare in modo
molto generico il sottoconto delle Altre attività di
protezione ambientale.
Nel primo caso, il problema è sorto in particolare per la
riclassificazione delle voci di spesa relative ai progetti Studio,
monitoraggio e realizzazione opere per interventi urgenti di difesa
del suolo e della costa contro il dissesto idrogeologico e
Rilevamento topografico del rio.... In conseguenza della
mancanza di voci specifiche nel sottoconto 4 Difesa del suolo
e delle acque del sottosuolo, si è valutata lutilità
di far rientrare le suddette spese nel sottoconto 8 Ricerca
e sviluppo. Non è però chiaro quali tipi di
spesa questultimo debba strettamente contenere, se cioè
sia necessario indicare in tale voce le spese sostenute esclusivamente
per progetti di innovazione tecnologica al fine di protezione e
prevenzione ambientale.
Per quanto riguarda il secondo punto, si è osservato che
il conto EPEA non considera alcune attività che rientrano
nelle competenze ambientali dellente e presenta, quindi, unincongruenza
rispetto agli ambiti di rendicontazione scelti nellambito
del progetto. Si fa riferimento, ad esempio, alle attività
rientranti nelle seguenti aree:
- turismo e cultura le spese relative a progetti di promozione
e valorizzazione delle risorse turistiche e culturali della Provincia
di Napoli sono state attribuite al sottoconto 9 Altre attività
di protezione ambientale;
- acque lEPEA considera solo le acque di scarico e
le acque del sottosuolo, ma tali due voci non esauriscono le competenze
dellente. Il problema è sorto, nello specifico, per
la spesa relativa ai contributi agli enti dambito;
- energia e trasporti lassenza di sottoconti dedicati
agli stessi comporta difficoltà in ordine alla riclassificazione
di voci relative ad esempio al Piano energetico, agli interventi
per la promozione delle energie alternative o per la mobilità
sostenibile.
Si tratta di voci che vanno necessariamente a confluire nel sottoconto
9, limitando così la chiarezza e trasparenza del bilancio
per una non corretta esplicitazione delle informazioni sulla gestione
della spesa ambientale.
Queste sono alcune delle difficoltà e delle incertezze che
si sono manifestate nel corso del nostro lavoro, ma tutto ciò
deve e dovrà tornare utile alla messa appunto di un miglior
sistema di rilevazione.
Nel corso della sperimentazione sui conti monetari e la loro classificazione
in termini di spesa ambientale è risultato evidente che il
conto EPEA non consente una rappresentazione completa degli ambiti
di rendicontazione, e nel contempo gli ambiti di rendicontazione
esprimono meglio la relazione tra politiche ambientali e impegni
dellente in termini di spesa ambientale, sia essa consuntiva
o previsionale.
Quindi, a una prima classificazione della spesa ambientale secondo
lo schema EPEA è necessario affiancare la classificazione
della spesa anche secondo ulteriori classificazioni che identifichino
la distinzione fra spesa corrente e spesa per investimenti, che
distinguano le spese allinterno di ciascuna tematica sulla
base della natura dellintervento (preventiva, di manutenzione
o di ripristino) e che distinguano anche la spesa per tipologia
dintervento diretto o di trasferimento (società partecipate
ecc.)
In conclusione, ritengo importante ricordare, a me stessa in primis,
che si tratta di sperimentazione e quindi delle prime fasi di avvio
di un percorso. Nel contempo voglio ricordare che, a differenza
della contabilità economica e finanziaria sino a oggi unica
espressione di una situazione quantitativa di benessere,
la presenza di una contabilità ambientale, anche se sperimentale,
rappresenta una prima espressione di valori qualitativi di
benessere e credo e mi auguro che con questi si costruisca
il futuro.
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