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Informazione ambientale
e decisioni politiche nel Piano d’Azione di Jo’burg

di Ilaria Di Bella


La raccolta di informazioni, la redazione di statistiche e di conti ambientali, il monitoraggio del territorio e l’attuazione di strumenti per il supporto alle decisioni politiche di sviluppo sostenibile, tra cui Agenda 21. Sono questi alcuni dei “Mezzi di attuazione” delineati dal Piano d’Azione approvato al World Summit di Johannesburg (settembre 2002) per orientare il pianeta allo sviluppo sostenibile.
Il documento, costituito da 153 paragrafi, delinea la strategia delle Nazioni Unite per cambiare i modelli di produzione e di consumo nel nord del mondo e abbattere la fame, la mortalità infantile, l’analfabetismo e dare accesso almeno all’acqua e ai servizi igienici nel sud del pianeta. Il testo cerca dunque di tenere insieme le molte variabili dell’equazione della sostenibilità, tenendo conto che il problema ha sostanzialmente due facce, in contrasto tra loro: quella della società occidentale che consuma la gran parte delle risorse naturali e soffre di malattie da inquinamento e sovralimentazione e quella dei paesi sottosviluppati e in via di sviluppo, in cui l’accesso alle risorse indispensabili è negato e si muore di Aids e infezioni altrove curabili (per un approfondimento sui temi e i risultati del Summit, si veda Johannesburg: un primo sguardo sul Summit,"Contabilità ambientale" n. 2).

Le ricette su cui punta il Piano – accanto alla conferma della necessità di portare gli stanziamenti destinati all’aiuto pubblico allo sviluppo allo 0,7% del Pil, alla creazione del Fondo mondiale la per la solidarietà e alle raccomandazioni per la cancellazione del debito dei paesi del Terzo e Quarto mondo – sono la partnership e il multilateralismo, ovvero il forte coinvolgimento volontario dei privati nei progetti di cooperazione e sostenibilità e gli accordi multilaterali nell’ambito delle Nazioni Unite.
In questo contesto, in cui le soluzioni sono lasciate per lo più agli strumenti volontari, un ruolo di grande rilievo assume l’informazione ambientale, l’accesso a essa e le sue fondamentali funzioni di supporto alle decisioni e di incremento della partecipazione e della responsabilità per orientare le politiche, i piani e i programmi allo sviluppo sostenibile, sia a livello nazionale e regionale, che – tanto più – a livello locale, nel mondo sviluppato e in quello in via di sviluppo.
Molti paragrafi del capitolo “Mezzi di attuazione”
(1) sono perciò dedicati alla necessità di produrre informazioni, dati e statistiche ambientali, e di creare metodologie e strumenti anche nuovi per monitorare l’impatto ambientale delle politiche. Si tratta del riconoscimento del valore e dell’utilità della contabilità ambientale, in tutte le sue forme.

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L’informazione ambientale a supporto delle decisioni nei paesi in via di sviluppo

I paragrafi 104 e 105 del Piano di’Azione: scienza e tecnologia come strumenti per orientare le politiche allo sviluppo sostenibile

104. Aiutare i paesi in via di sviluppo, attraverso la cooperazione internazionale, a promuovere la loro capacità nei loro sforzi di affrontare i problemi relativi alla protezione dell’ambiente, anche nella formulazione e nell’attuazione di politiche per la protezione e la gestione dell’ambiente, attraverso azioni urgenti a tutti livelli per:
a) migliorare il loro utilizzo della scienza e della tecnologia per il monitoraggio ambientale, i modelli di valutazione, data base accurati e sistemi di informazione integrati;
b) promuovere, e dove appropriato, migliorare il loro utilizzo delle tecnologie satellitari per la raccolta, la verifica e l’aggiornamento di dati di qualità, e il miglioramento ulteriore di osservazioni aeree e terrestri a sostegno dei loro sforzi per la raccolta di dati di qualità, accurati, di lunga durata, coerenti e attendibili;
c) istituire, e dove appropriato, sviluppare ulteriormente servizi statistici nazionali in grado di fornire dati validi sull’istruzione e la ricerca scientifica e le attività di sviluppo che sono necessarie per una definizione efficace delle politiche scientifiche e tecnologiche.
105. Creare canali regolari fra i responsabili delle decisioni e la comunità scientifica per chiedere e ricevere consulenza scientifica e tecnologica per l’attuazione dell’Agenda 21, e creare e rafforzare network per la scienza e l’istruzione per uno sviluppo sostenibile, a tutti i livelli, allo scopo di condividere le conoscenze, l’esperienza e le pratiche corrette e di costruire capacità scientifiche, in particolare nei paesi in via di sviluppo.

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I “mezzi di attuazione”
Accesso all’informazione ambientale, monitoraggio, Agenda21, altre metodologie


119 ter. Garantire l’accesso, a livello nazionale, alle informazioni ambientali e alle azioni legali e amministrative su questioni ambientali nonché la partecipazione pubblica ai processi decisionali, in modo da promuovere il principio 10 della Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo (2), tenendo conto pienamente dei principi 5, 7 e 11 della Dichiarazione (3).
119 quater. Rafforzare i servizi di informazione e i servizi statistici e analitici nazionali e regionali pertinenti a politiche e programmi di sviluppo sostenibile, compresi i dati disaggregati per sesso, età e altri fattori, e incoraggiare/stimolare i donatori a fornire sostegno finanziario e tecnico ai paesi in via di sviluppo per potenziare la loro capacità di formulare politiche e attuare programmi per uno sviluppo sostenibile.
119 quinques. Incoraggiare un ulteriore lavoro sugli indicatori per uno sviluppo sostenibile per paesi a livello nazionale, compresa l’integrazione degli aspetti di genere, su base volontaria, in armonia con le condizioni e le priorità nazionali.
119 sexties. Promuovere un ulteriore lavoro sugli indicatori, in conformità con il paragrafo 3 della decisione 9/4 della Commissione per lo sviluppo sostenibile.
119 septies. Promuovere lo sviluppo e l’utilizzo più ampio delle tecnologie di osservazione della terra, compreso il rilevamento satellitare a distanza, il rilevamento globale e i sistemi di informazione geografica, per raccogliere dati di qualità sugli impatti ambientali, l’uso del suolo e i cambiamenti di uso del suolo, anche attraverso azioni urgenti a tutti i livelli per:
a) rafforzare la cooperazione e il coordinamento fra i sistemi di osservazione globale e i programmi di ricerca per osservazioni globali integrate, tenendo conto della necessità di costruire capacità e di condividere i dati di osservazione terrestre, del rilevamento a distanza satellitare e altre fonti fra tutti i paesi;
b) sviluppare sistemi di informazione che rendano possibile la condivisione di dati preziosi, compreso lo scambio attivo di dati sull’osservazione terrestre;
c) incoraggiare iniziative e partnership per il rilevamento globale.
119 octies. Sostenere i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, nei loro sforzi nazionali per:
a) raccogliere dati che siano accurati, di lunga durata coerenti e attendibili;
b) utilizzare tecnologie satellitari e di rilevamento a distanza per la raccolta dati e il miglioramento ulteriore delle osservazioni terrestri;
c) accedere a, esplorare e utilizzare le informazioni geografiche utilizzando le tecnologie di rilevamento satellitare a distanza, posizionamento globale satellitare, rilevamento e i sistemi di informazione geografica.
119 noviens. Sostenere gli sforzi per prevenire e mitigare l’impatto dei disastri naturali, anche attraverso azioni urgenti a tutti i livelli per:
a) fornire un accesso possibile in termini di costo alle informazioni relative ai disastri a scopo di pre-allarme;
b) tradurre i dati disponibili, in particolare quelli da sistemi di osservazione meteorologica globale, in prodotti tempestivi e utili.
119 diciens. Sviluppare promuovere l’applicazione più ampia di valutazioni di impatto ambientale, fra l’altro, come strumento nazionale, come appropriato, per fornire informazioni essenziali a supporto delle decisioni su progetti che potrebbero provocare effetti sfavorevoli significativi sull’ambiente;
119. undiciens. Promuovere e sviluppare ulteriormente metodologie a livello delle politiche, delle strategie e dei progetti per i processi decisionali sullo sviluppo sostenibile a livello locale e nazionale, e dove pertinente a livello regionale. A questo proposito, sottolineare che la scelta della metodologia appropriata da usare nei paesi dovrebbe essere adeguata alle condizioni e alle circostanze specifiche del paese, dovrebbe essere su base volontaria e conformarsi ai bisogni prioritari di sviluppo del paese stesso.

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(1) I paragrafi riportati sono tratti dal Piano di Attuazione, contenuto nel dossier “Johannesburg 2002 – Documenti conclusivi”, a cura dell’Ufficio Studi del Senato della Repubblica. La traduzione, non ufficiale, è a cura dell’Ufficio Studi della Camera dei Deputati.

(2) Principio 10 della Dichiarazione di Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo: “Il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini interessati, ai diversi livelli. Al livello nazionale, ciascun individuo avrà adeguato accesso alle informazioni concernenti l'ambiente in possesso delle pubbliche autorità, comprese le informazioni relative alle sostanze ed attività pericolose nelle comunità, ed avrà la possibilità di partecipare ai processi decisionali. Gli Stati faciliteranno ed incoraggeranno la sensibilizzazione e la partecipazione del pubblico rendendo ampiamente disponibili le informazioni. Sarà assicurato un accesso effettivo ai procedimenti giudiziari ed amministrativi, compresi i mezzi di ricorso e di indennizzo”.

(3) Il principio 5 della Dichiarazione di Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo riguarda il compito di eliminare la povertà. Il principio è quello sulle responsabilità “comuni ma differenziate” dei paesi nel contribuire alla sostenibilità: i paesi sviluppati riconoscono la responsabilità che incombe su di loro, date le pressioni che le loro società esercitano sull'ambiente globale e le tecnologie e risorse finanziarie di cui dispongono. Il principio 7 riguarda la partnership globale come strumento per conservare, tutelare e ripristinare la salute e l'integrità dell'ecosistema terrestre. Il principio 11 concerne invece le “misure legislative efficaci in materia ambientale che gli Stati devono adottare”.

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